Ombre, di Patrizia Sardisco.
*
quando
per rare ombre
campi, tratti di costa
non ancora sminati
volti o ripieghi o sogni
vai
come chi resta
fuori dal cono
dentro un luogo comune
cola
disgelo
dolce chiosa degli occhi
_ contezza del divino
diluvio intercostale
*
la trama questa notte è una marea
tracima ombre e il transito
sul tetto appeso a un carro
è un filo, il luccichio di un amo, minimo
dita suonate altrove
da un ponte di rifiuti indegradabili
gettavi via qualcosa
dopo solo due morsi]
un buco nelle tasche non si vede
liberarsi dell’ora
e del suo pane asciutto e sottoscritto
delle chiavi di frasi fatte d’aria
di frasi fatte l’aria
è tumida
il canto che non resta
può appannare la voce
già rauco il vetro dell’aurora lacrima
per scarto di calore
se c’è un’autrice che meriti la pubblicazione è Patrizia Sardisco, autrice raffinata molto moderna a mio avviso. L’incipit del primo brano è un’opera d’arte.
Grazie, non so dire altro… Grazie davvero