Poesia e pittura, di Marco Eugenio Cosolo Petrucco.
Poesia e pittura hanno dei riferimenti comuni nella loro differenza; le classificazioni cercano di procedere con il procedere umano tentando di far riconoscere i tratti simili. L’opera filologica e l’opera critica spesso si valgono di analogie per farsi riconoscere partecipi delle creazioni e comunicarle, senza cadere negli eccessi celliniani.
È meraviglioso quando i maestri condividono il sentire dell’opera facendone scorgere dei tratti, un po’ come accade per la migliore matematica, mantenendo la componente esplicativa, talvolta fiabesca, strettamente connessa a quella creativa. Felice è il loro reciproco sostegno, spesso assolutamente naturale. Più che non sostegno, forse espressione di partecipazione integrale ad una ricerca, certo non esauribile in una classificazione ma sviluppo di un unicum in campi distinti quanto prossimi nella vitalità.
Certo la particolarità del rapporto per ciascun autore presente in questo numero di Versante ripido, lascia spazio ad uno sviluppo critico con tutti i tratti interpretativi, permettendo tuttavia una crescita nello scambio con le opere. È possibile azzardare un unicum estetico in giochi, mi si passi l’espressione, di integrali disgiunti (maths). Forse, come nella variabilità dell’operazione integrale, la partecipazione dell’unicum estetico permette di vivere momenti di comunione ed interiorizzarli costruendo stazioni di un percorso che si presta ad una critica intima ma sempre universale.
So per molti autori essere lettura e contemplazione tempi sempre presenti nel percorso, venendo trasfusi sia nei momenti sociali quanto nel rapporto diretto con l’opera, spiegando la cultura nella sua accezione formativa ed estetica aperta alle attenzioni, pura nel rapporto, quasi incarnando la miglior critica. Come già ottimi provarono, le opere non sono memi fallaci ma passi che uniscono significato e significante muovendosi nei tempi.
Quindi, felice è chi sostanzia l’opera conciliando i due aspetti nella creazione e chi sviluppa l’analisi critica mostrando l’importanza dei percorsi, permettendo di parteciparli nella crescita e nel rispetto.