Poesia ThangBo, di Alberto Cini (Emilia)

Poesia ThangBo, di Alberto Cini.

     

    

0e8800b068c67167ec5006b024c8e39eChissà perchè mi piace la poesia orientale.
Scrivere Aiku è stato l’inizio, poi ho scoperto la poesia cinese di epoca Thang.
La poesia Thang cambia leggermente dall’Aiku, è più semplice, la Cina diviene più romantica rispetto al Giappone. Ma entrambe per noi occidentali sono di un’essenzialismo estremo, confini estremamente rigidi, regole definite. Ma la meraviglia è la stessa che ti colpisce quando scopri nella matematica il fascino dei numeri primi e le dimensioni auree delle figure naturali e dell’arte. Dietro a questa estrema finitezza esiste un’infinita possibilità del variabile, che scaturisce nel profondo.
Ti accorgi allora che tutta la libertà che l’attuale tempo ha trovato nell’arte è una libertà effimera, l’aver rotto con la rigidità della forma non vuol dire aver trovato profondità nuove, nuovi sensi, nuovi orizzonti. Per questo mi piace la poesia orientale.
Un fatto curioso. Mi chiamo “Cini” di cognome e sono di Bologna. Quando faccio leggere ad un cinese la mia carta d’identità, lui ride, come se io trovassi un cinese che si chiamasse “Italo” o ancor peggio “Bolognesi”.
Forse per questo scrivo poesie in dilaletto bolognese su struttura lirica cinese. Ho chiamato questo tipo di poesia cino-bolognese, ThangBo.
La poesia cinese Thang di epoca moderna, parliamo del 1400 D.C., poteva essere composta di 4 o di 8 versi. Preferisco il numero quattro. Ogni verso ha solo cinque sillabe. Ogni verso ha una funzione precisa: il primo “Ki” è l’esordio, il secondo “Chun” è lo sviluppo, il terzo “Chuen” è la svolta, il quarto “Ho” è la conclusione.

Queste sono alcune composizioni:

     

La diversitè
La da gran spazi
Qual cl’è beli uguel
At da on abraz

La diversità
Da un grande spazio
Ciò che è già uguale
Ti da un abbraccio

*

Al soul l’è putent
l’è laster zentrel
Al fiaur l’è cinen
Granel ed vetta

Il sole è potente
È l’astro centrale
Il fiore è piccolo
Granello di vita

*

On dè ti beli né
Cinen madur vec
aiè qualcosa
Clè brisa cambiè

Un giorno sei già nato
Piccolo maturo vecchio
c’è qualcosa
Che non è cambiato

*

Toti i sogn van vi
Brisa qual piò dur
Aiè sas in cil
Dla zant con gli uc srè

Tutti i sogni se ne vanno
Ma non quello più duro
Ci sono sassi in cielo
Della gente con gli occhi chiusi

*

Toti nueter
As perla divers
Confruntagna ban
Bisogn e i sogn

Tutti noi
Si parla diversamente
Confrontiamo bene
Bisogni e sogni

*

Culaur al pitaur
Par al bel quedar
Al pnel piov dal zil
Art e nadura

Colore al pittore
Per il quadro bello
Dal cielo piove il pennello
Arte e natura

*

Se la religion
cl’è simbol d’ugnion
divid tot la zant
csa’t selta in mant?

Se la religione
che è simbolo d’unione
divide tutte le persone
cosa ti viene in mente?

*

Dal volt l’è acsè
a voi ster fairum
sauvra la scrana
Al vud c’al dis quel

Delle volte è così
Voglio stare fermo
Sopra alla sedia
Il vuoto che dice qualcosa

*

             

WakeUpAndSleep, Junk Moon
WakeUpAndSleep, Junk Moon

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Dal 1 Febbraio 2023
il numero di VERSANTE RIPIDO con tema:
"RUMORE BIANCO - L'ILLUSIONE DELL'INFORMAZIONE"
    
IN VERSIONE CARTACEA
È DISPONIBILE PER L'ACQUISTO