Poesie appena edite, e altre, con una nota dell’autrice, di Anna Cascella Luciani

Poesie appena edite, e altre, con una nota dell’autrice, di Anna Cascella Luciani.

     

    

Nata a Roma, il 20 febbraio del 1941. Premio Tarquinia-Cardarelli per la poesia, 2008, i libri di Anna Cascella Luciani: Le voglie in Nuovi Poeti Italiani, 1, Torino, Einaudi, 1980; Tesoro da nulla (1983-1989), Milano, Scheiwiller, All’Insegna del Pesce d’Oro, 1990, premio “Laura Nobile”, premio Mondello opera prima, nel risvolto di copertina parte delle motivazioni scritte da Fortini per il “Laura Nobile”; Piccoli Campi, Nota di Giovanni Giudici, Grottammare, Stamperia dell’Arancio, 1996, premio Sandro Penna, “Procida, Isola d’Arturo – Elsa Morante”; i semplici, Roma, Il Bulino, 2002; Migrazioni/a specchio, Bomarzo, Il Cervo Volante, 2008; Tutte le poesie (1973-2009), Roma, Gaffi Editore, 2011, premio Luciana Notari, di Massimo Onofri l’Introduzione al libro. Prime presenze di versi, in «Nuovi Argomenti», fine anni ’70. Pubblicazioni – come in «Kamen’» -, in antologie e riviste italiane e straniere. Il saggio I colori di Gatsby – Lettura di Fitzgerald, per Lithos Editrice, Roma, 1995. Con le Edizioni l’Obliquo, Brescia, 2011, Emily Dickinson. Rosso, purpureo, scarlatto, versioni e cura. Tra gli anni ’70 e i ’90, in onda su RAI Radio 3, recensioni di testi per le letterature angloamericana ed inglese, rubriche di poesia, e Bolero, un radiodramma. Nel 2009 – Biblioteca Vallicelliana di Roma -, una «Mostra di poesie in edizione d’arte», a cura di Fabio Guindani, scaturita dagli incontri, negli anni, tra le poesie di A.C.L.e gli artisti. Collaborazioni con Ettore Spalletti, Achille Pace, Franco Dugo, Tommaso Cascella, Simonetta Melani, Nicoletta Moncalieri, Enrico Pulsoni, Walter Piacesi, con editori d’arte – Mugnaini, Dossi -, con incisori-editori – André Beuchat, Luciano Ragozzino, Gaetano Bevilacqua -, con acquarelli e edizioni di Cosimo Budetta -, e altri, tra cui le plaquette con il PulcinoElefante, e M.me Webb Editore, Domodossola -, con disegni e collage di Giuseppe Arcidiacono -, come, con G.A., nel 2016 – nella collana «L’officina di Mnemosyne, I», Catania, Monforte Editore -, Camera romana. 
http://www.edizionilobliquo.it/libri/FCL_059.html

      

Anna Cascella Luciani in un ritratto fotografico di Dino Ignani
Anna Cascella Luciani in un ritratto fotografico di Dino Ignani

Ho desiderato molto che le 80 poesie, raccolte nel libro Gli amori terreni (2009-2012), avessero un’edizione entro l’anno dei miei 75. Alla nota biografica, scritta da me per l’edizione che è stata in centocinquanta esemplari non venali, ho dato titolo Nell’anno dei 75 fuggevoli, nel segno dei Pesci. Se questo ha che fare – anche – con un “ozio creativo”, chi sa, ma è probabile, giacché è stato dentro i momenti di “ozio” – di pausa – dell’affaticamento grande – che la malattia – sclerosi multipla – mi propone – che si è arrivati, con Giorgio Bertelli – alla concretizzazione editoriale. Lieta dell’uscita del libro nell’ottobre del 2016, lieta che persona che conobbi decenni fa – rimasta un’amicizia negli anni – e poi diventato artista notissimo – Ettore Spalletti -, abbia voluto realizzare il disegno fronte-retro per la copertina. Lieta che Marco Corsi – giovane poeta, e saggista – sulle 80 poesie abbia scritto la Nota per il libro, dandole titolo «se le Muse mi prendessero per mano» / Contrabbandare l’eterno nei giorni. E, dal libro, tre poesie “in ozio”, a cui fanno qui seguito altri testi (può definirsi, può essere inteso “l’amore”, – una tra le specie d’amore -, il viverlo – fosse per un momento – anche come “ozio creativo”? – Catullo, Orazio… -, credo sia possibile -, e, dicevo, aggiungo altri versi dal libro precedente – Tutte le poesie (1973-2009), 2011 -). Breve nota ulteriore: è ben conosciuto il dipinto di Dosso Dossi – in data 1523-1524 -, Giove pittore di farfalle, Mercurio e la Virtù – oggi conservato a Cracovia -, e il gesto d’invito al silenzio, del dio Mercurio, è configurazione di uno stato di quiete – ozio? -, “divinamente” necessario – sembrerebbe – all’atto creativo; a quel momento – per quanto transitorio e mutevole – di concentrazione tranquilla, di pensiero non in affanno, non in corruccio, che così “libera” l’andare delle farfalle, e, contraddizione, ossimoro d’arte, in quegli istanti, sulla tela, fermandolo.
Nel terzo dei testi, la Luna – la Selene dei Greci: dopo i compiti da dea nel cielo notturno – di colei che dà luce all’oscurità o che quella, scomparendo, genera – e così anche nel tempo dei riti di Adone, e Afrodite -, “libera”, la Luna, raggiunge Endimione: il giovane “per sempre giovane, e bellissimo”, dedicandosi, con lui, agli ozi d’amore (più d’una le versioni del mito, che qui non elenco, più d’uno i dipinti del mito, e solo ricordo, di Keats, l’Endymion, e mi affido alla lucente Luna). ACL

   

*** ***

se le Muse mi prendessero
per mano – io passeggerei
per l’Elicona – e se fosse
troppo forte il caldo
troverei un ombrello
di merletto – se poi
ci fossero grandi feste
e ballo metterei guanti
serici – bianchissimi – magari
un giovane corpetto – una
gonna leggera – svolazzante
che raccontasse una mia
vita precedente – la lieve –
la danzante – con orchidee
appuntate al petto – poi
un carnet – perfetto – con due
nomi –

*** ***

in quel mese Giove
a disegnar farfalle –
le calle – bianchissime –
a fiorire – compagne
alle magnolie – e lui
a dire “non prender sole –
non abbronzarti – mi piace
il candore che illumina
il tuo corpo – poi – quando
me ne andrò godi l’estate
ma non scurirti troppo –
potrei voler tornare
e trovare intatto il tempo –
il mese – il corpo”

ma Ade aveva in sorte
patrimonio diverso – pure
era dolce la richiesta –
e a quell’esteta di stremata
presenza – di voglia inquieta –
detti comunque retta
in quell’estate –

*** ***

entrare nel mare –
poterlo fare (beata
immersione – respirato
scrutare – mentre
guizzano i delfini
in alto-mare e lucente
il collare della luna
attrae e distrae l’acqua
– del mare – preparando
salite e discese
di esseri segreti – quando
ad Alessandria per i riti
d’Adone le donne portavano
la statua lungo le rive –
riunendolo all’elemento
di Afrodite – e la luna –
abbandonati i luoghi
dei misteri – raggiungeva
Endimione dormiente –
e lui ama) –

       

da Gli amori terreni (2009-2012), Brescia, Edizioni L’Obliquo, 2016

*** ***

    

sul tema
dell’amore si può solo
scherzare
e rendere
favori e quelli
dare –

*** ***

mi godo la mattina –
sono stata con un
uomo e non c’è stata
brina – spazzolo
la gatta – accarezzo
il gatto – è un atto
così semplice – è
un dato di fatto –
nessun percorso
né un’invocazione
lasciata
alla mente – facile
il presente –

*** ***

mi ride
il corpo di gioia
a toccarti il collo –
mi s’incolla addosso
il vestito di delizia,
si slaccia un bottone
alla camicia –

*** ***

ma sì certo se
vuoi volentieri
farò ancora
l’amore come
ieri –

*** ***

un olimpo
che ascolti
i minimi trilli
dell’umana richiesta –
“Usciamo? è
finalmente
giorno di festa?” –

*** ***

di quell’uomo non
scriverò più niente –
nella realtà gioca
e nel suo gioco
mente – ma spero
che ancora – in tocco
e toga di difesa
del suo non cambiar
niente – nel mio
letto distesa potrò
ascoltare il suo
dolce far niente –

      

da Tutte le poesie (1973-2009), Roma, Gaffi Editore, 2011

     

Il pareo, opera di Leonardo Lucchi
Il pareo, opera di Leonardo Lucchi

 

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