Sissignòr, poesie di Chiara Baldini.
Legge d’economia il valore cresce
con la rarità della merce. M’esce
quindi un urlo impotente, ferma in cassa
strisciando un bottino in doppia massa,
per lo sgarro a me Milady offerto
– testa di sole – da un bullo reperto
archeologico maschio brizzolato
con due pomi in mano e il ciglio seccato.
Ceduto avevo il passo ed il valente
caduto da cavallo Sir servente
ringrazia con la picca della lancia
lasciando del servigio un cent di mancia.
Non dico che gran taglio nell’orgoglio
ché al di sopra in fatto io mi voglio
ma lesta in cocchio m’ammiro allo specchio
pensando se sì poco m’apparecchio
al guardo sotto lente indefesso
di quello che ben poco è il gentil sesso.
Morale della storia sempre accolta
non esiste più il prode d’una volta.
***
Sissignòr, caro cliente
sono il Rapp-re-sen-tan-te!
Se sapesse quanta gente
che si picca da Sapiente
(per tacer che non sa niente)
gioca inver da dilettante …
Così è Lei, naturalmente.
Potrei io far il furfante
quand’invece nobilmente
taccio l’ego in cuor montante
poi col piè-tacco battente
(ed il frullino che c’ho in mente)
La saluto e grazie tante.
***
Chiara Baldini è nata a Roma il 24 settembre 1976. Si è laureata presso l’Università di Padova e ha e quindi conseguito il Dottorato in Scienze Chimche. Attualmente vive a Ravenna.
Da qualche anno si dedica alla scrittura, in particolare alla poesia.
Alcune poesie della sua prima silloge, 30+1 in soffitta, sono comparse nel 2010 su “La Poesia e lo Spirito” e sono presenti nell’antologia Fragmenta, Volume II (II edizione del premio letterario “Ulteriora Mirari”, Ed. Smasher). Una selezione di poesie dalla sua seconda silloge inedita, Chi mi disse donna, ha ricevuto la menzione della giuria al Premio Renato Giorgi 2013. Fa parte del gruppo 77 di Bologna condotto da Alessandro Dal’Olio.
Bellissimo e ironico testo di Chiara che ho avuto il piacere di sentire dal vivo durante una lettura con il Gruppo 77, brava!
Arguta ed ironica analisi, in chiave poetica, di un male endemico dei tempi che stiamo vivendo (e forse noi vecchi subendo, avendo avuto, come momento clou, il 68). Periodo di cui si è detto e sproloquiato, ma che, io, ho vissuto.
Brava nel concentrare in poche parole, come solo ai poeti è concesso fare, una intera metafora del modernismo economico attuale.