La felicità dello sguardo, poesie di Paolo Polvani
Lampadine
E’ più fallace che facile un’idea precisa
della felicità, e idea è una gracile luce, una
lampadina accesa, una distesa piana, priva di rughe,
un’idea è un barlume, uno spiffero di chiarità,
l’ipostasi di un concetto, il fondamento (seppure incerto)
di un costrutto, un’improvvisa incetta
di consapevolezza. Pensavo così mentre lo sguardo
come un subitaneo balbettare ha intercettato il mare,
un azzurro profondo fino nel fondo dell’orizzonte,
e un cielo che stava lì, e ho intravisto un lampo,
sentito dentro uno schianto, e non ci sono parole
per dirlo, soltanto provo a suggerirlo.
*
La felicità dello sguardo
E’ qui la felicità dello sguardo,
nella santità della neve, nel respiro leggero
che accarezza le cose, le fissa
nella docilità della luce.
La neve scrive con mano diligente:
questo è un albero, dice:
ecco una casa, tutto il bagliore
di cui lo sguardo è capace.
*
La fe
Me ne tagli un quarto, me ne pesi un etto,
ne versi litri sette, ne spalmi un tot, me ne
serva per diciotto, mi ragguagli
se a peso, a spanne, a metri quadri,
se la misura è in pillole, in bagliori, in tuoni,
in braccia, purché me ne me ne
fornisca quanto basta. Di che?
ma di fe, di fe, di felicità! non vede
quanto esubero? quanta eccedenza?
perché a me no? perché? ma di che? di che?
ma di fe, di fe, di felicità
me ne dia in solluccheri, in squaccheri, in ettari,
mi sveli la ricetta che voglio farne
incetta, me li distribuisca secondo logica,
un principio di grammatica,
di che? ma di fe di fe di felicità!
un dito un guanto un quanto
un suono una porzione un bastimento
lo so che germoglia ma non dura
che piange che si oscura promette
ma spergiura, qual è la direzione?
l’indirizzo vi prego, almeno la città,
per un gesto minimo di carità,
per un obolo, un residuo di fe, felicità.
Paolo Polvani è nato nel 1951 a Barletta, dove vive. Ha pubblicato diversi libri di poesia, ultimi dei quali: Una fame chiara, Terra d’ulivi edizioni, 2014; Cucine abitabili, MR editori 2014; Il mondo come un clamoroso errore, Pietre vive 2017. E’ tra i fondatori e redattori della fanzine on line Versante ripido.