Poesie per la madre, di Luca Ariano

Poesie per la madre, di Luca Ariano.

    

    

Nato a Mortara (PV) nel 1979, Luca Ariano vive ora a Parma. Ha pubblicato la raccolta di poesie Bagliori crepuscolari nel buionel 1999. Numerose sue poesie sono apparse su riviste, blog e siti letterari su internet. Collabora con le riviste «Atelier», «Racna» ed è redattore de «Le Voci della Luna». Nel 2005 è uscita una sua plaquettene La coda della galassia(Fara) e la sua seconda raccolta di poesie Bitume d’intorno, con la prefazione di Gian Ruggero Manzoni, per le Edizioni del Bradipo di Lugo di Romagna. Con Enrico Cerquiglini ha curato per Campanotto l’antologiaVicino alle nubi sulla montagna crollata(2008). Nel 2009 una parte della sua plaquette Contratto a termineè stata pubblicata ne La borsa del viandantecurata da Chiara De Luca (Fara). Sempre nel 2009 ha curato con Luca Paci l’antologia Pro/Testo(Fara). Nel 2010 per le edizioni Farepoesia di Pavia è uscita la plaquette Contratto a terminecon una nota di Francesco Marotta. Nel 2011 con Marco Baj per Officine Ultranovecento ha pubblicato il libro d’artista Tracce nel Fango. Sempre nel 2011 con Ultranovecento all’interno del cofanetto Mappe per un altrove ha pubblicato Tempi sospesi – Temps suspesos (4 poesie di Luca Ariano, traduzione in catalano di Imma Puig Cuyàs e 1 Fotolitografia da originale pastelli su carta di Gabriella Di Bona) e 5 gradi prima del ritorno con Martino NeriNel 2012 per le Edizioni d’If è uscito il poemetto I Resistenti, scritto con Carmine De Falco, tra i vincitori del Premio Russo – Mazzacurati. Nel 2014 per Prospero Editore ha pubblicato l’e-book La Renault di Aldo Morocon una prefazione di Guido Mattia Gallerani. Nel 2015 per Dot.com.Press-Le Voci della Luna ha dato alle stampe Ero altrove con una postfazione di Salvatore Ritrovato e note di Ivan Fedeli e Lorenzo Mari, finalista al Premio Gozzano 2015. Nel 2016 presso la Collana Versante Ripido / LaRecherche.it è uscito l’e-book di Bitume d’intornocon una nota di Enea Roversi. Nel 2018 per Qudu è uscita una nuova edizione di Contratto a terminecon la prefazione di Luca Mozzachiodi.  Sue poesie sono tradotte in francese, spagnolo e rumeno.

     

Dalla finestra odore di campi,
di bestiame…
preannuncia temporali:
bimbo ti piaceva rifugiarti in casa.
Chicchi di grandine frantumano vetri,
bucano tetti, devastano terreni.
Dov’è tuo nonno? La sua bicicletta?
Il mondo visto dal sellino.
Pavia… tua madre e i suoi esami,
quelle storie longobarde
che ti leggeva prima di dormire,
tuo padre e i suoi occhi benevoli.
Questa sera salirai in collina
– non come un bandito –
Ti diranno di boschi dimenticati,
castagneti abbandonati
e borghi spopolati
come dopo un rastrellamento:
forse è solo la New Economy.

*

Vai sempre via alla chetichella,
in fuga da qualcosa
che mai comprendesti:
i loro volti quasi dimenticati,
solo qualche raro messaggio.
Tua madre, la porta blindata,
il catenaccio: «È cambiata la città!»
Forse solo tuo padre andato via.
Invecchiano e mai si daranno del “tu”.
Voi che state nelle vostre case
in collina non avete capito…
non avete visto il mondo cambiare
e quei canti stonati sono fuori tempo.
La bacerai violento sullo stipite…
il timore di perdersi:
lacrime da raccogliere sono
il tempo trascorso rapido.
Non fece nemmeno in tempo a piangere
Federico quella notte d’estate:
«Presto questi campi si riempiranno di corpi!»
I suoi resti non furono mai trovati.

*

Un’alba come non accadeva
da un po’… di quelle che domani
potrebbe finire il mondo
e negli occhi porti il suo viso.
La torre delle telecomunicazioni
ormai un faro in tangenziale
quando scende la nebbia…
sempre tornare e ripartire.
Residui di neve mescolati
a ciotoli del fiume tra centrali
a illuminare l’aria:
sverseranno cesio in quei campi
di riso, tra rogge e pesci.
Domani l’attesa del vostro altare,
un letto al tramonto
mentre scambiate cromosomi
prima della pioggia.
Indosserai il suo giaccone
forse con quel passo curvo
che segna le stagioni
ricordando a tua madre il suo profilo
tra strade d’inverno in Lombardia.

*

        

Paolo Figar, Le figure abitano lo spazio della polveriera napoleonica di Palmanova

 

 

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