La sola via di scampo è la fuga, racconto di Emidio Montini

La sola via di scampo è la fuga, racconto di Emidio Montini.

   

 

   Quando tutto intorno crolla, la sola via di scampo è la fuga. Fuga dal presente: nel passato, nel futuro. Fuggivo nel passato immergendomi nelle parole di strani esseri, filosofi e scrittori, poeti e mendicanti. Un guazzabuglio innominabile, da autodidatta. A guidarmi solo un filo: la passione. Una fratellanza d’anime per cui il Verbo viene inteso nel suo prodursi stesso: soffio da soffio, carne da carne. Un’estasi di cui non esiste l’eguale. Il cantico si dispiegava pieno, intriso di essenze: io intendevo tutto! ed era vero, almeno in parte. Se non ancora all’altezza della vita, di certo vibravo in sintonia col sogno. E poi fuggivo nel futuro, sulle strade d’estate. Munitomi di zaino e sacco a pelo, andavo e venivo per ogni dove. Dormire in un limoneto sul Lago di Garda, in un vecchio cimitero ai piedi delle Alpi, al confine di due Stati, o in un giardino di Parigi, divenne per me un’abitudine: come uscire di casa per andare a prendere il giornale. Quando decidevo di partire, mi mettevo sull’autobus e scendevo nei pressi del casello dell’autostrada A4. Per ore a volte, sotto il sole, aspettavo un passaggio verso Nord, Sud: verso Est o Ovest. La mia meridiana era volubile, non programmata né programmabile. L’importante era andare, in un qualche Altrove: di fatica, di sudore, ma dall’abito non banale. Dormivo per terra, quasi sempre con qualche sasso sotto la schiena, fra le formiche e le zanzare. A Pinerolo, al Castello di Miramare. Un giorno, giunto a sera a Mestre, mi trovai ad accamparmi in un angolo di un grande prato, sotto un viadotto. Ma la notte non fu serena. Un via vai di fari, di sbattere di portiere, e io nel buio muto, immobile a assistere al triste mercimonio. Al mattino infatti, di quel che era m’accorsi, dai preservativi sparsi, dall’aria smorta d’isolato campo, io coricato sugli stessi: così da passare poi un bel po’ di tempo a ripulire il sacco, a dimenticare l’odioso smacco.

                    

tn_CALATRAVA REGGIO EMILIA

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