RESPIRARE. EDITORIALE DI CLAUDIA ZIRONI

Respirare.
Editoriale di Claudia Zironi

 

   

Reduci dall’anno in cui al G20 si è raggiunto un accordo di (forse un po’ troppo) lungo termine per limitare i cambiamenti climatici e dall’anno della (un tantino deludente) COP26 di Glasgow dei 196 Paesi delle Nazioni Unite, dall’anno in cui gli effetti del cambiamento climatico si sono palesati in modo eclatante un po’ in tutto il mondo, reduci anche da ben due anni di una pandemia che ancora non ha trovato soluzione, spettatori impotenti degli orrori dell’Afghanistan, della Bielorussia e dell’Ucraina e di ogni altro luogo del mondo in cui si sta svolgendo sulla pelle delle persone qualche farsetta del potere; divisi e distratti, monetizzati, colpevolizzati e schiavi del lavoro e del consumo, come potevamo non dedicare il ritorno della fanzine Versante Ripido al tema di come ritrovare la nostra umanità sincronizzando il nostro respiro e sintonizzandolo con l’ambiente?

Il titolo o tema di questo numero è “Respirare – il nostro alito dentro l’unanime” frase composta dal titolo di un libro di Franco “Bifo” Berardi: Respirare – Caos e poesia (Luca Sossella Editore, 2019), e da un verso della poetessa Silvia Secco: “il nostro alito dentro l’unanime” tratto dal suo libro, recentemente uscito, I morti di tutte le specie (Seri Editore, 2021). Vogliamo qui indagare e approfondire il rapporto e il ruolo della poesia, della letteratura e dell’arte nell’attualità del cambiamento climatico e nel dibattito sulla sostenibilità ambientale, sulla collocazione dell’uomo nel contesto naturale, sull’etica tra specie. E come possiamo riempire di senso il vocabolario modaiolo con cui il capitalismo si sta pulendo la bocca mentre inesorabile continua per la sua strada di sfruttamento e accaparramento? Quante volte sentiamo usare in modo vano e meramente reclamistico le parole: sostenibilità ambientale, resilienza, etica animale, legalità, rispetto, beni comuni, sviluppo dei Paesi poveri, solidarietà, pari opportunità, pace!

Può la poesia, nostra arte amata e prediletta, arte del fare la parola, essere il respiro armonico dell’umanità per traghettarla verso un sistema di vita meno invasivo e distruttivo per sé e per la Terra?

Nel suo libro Respirare, già più sopra citato, Bifo dice: “la sfera dell’esistenza è invasa da flussi di Caos che paralizzano la mente sociale e irrigidiscono la respirazione. Non c’è uscita politica da questa trappola; solo la poesia, solo l’eccesso rispetto al campo semiotico può riattivare la respirazione. Solo la poesia potrà aiutarci durante l’apocalisse che sta già esplodendo come effetto di decenni di assolutismo finanziario. Solo la poesia potrà curare la sofferenza della mente degli ingegneri e dei poeti, e potrà agire come agente di liberazione del linguaggio dalla stretta soffocante della tecnica.”

Il tema di questo numero della fanzine è indubbiamente difficile e vastissimo e attorno ad esso non si possono e non si devono dunque convocare solo poeti – soprattutto in una fase analitica – ma anche attori da altri ambiti della creatività, dell’attivismo e della filosofia. Perché il respiro è dei poeti ma anche degli ingegneri e ritrovare un senso di comunità è un’urgenza assoluta.

Troverete dunque nelle nostre pagine pensiero, provocazioni, germinazioni, testimonianze, racconti e il respiro dei viventi.

Un ringraziamento particolare a Elisa Roselli che con la sua matita ha inventato delle brevi storie ecologiste per accompagnarci.

Buona lettura.

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Dal 1 Febbraio 2023
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