Rock poetry: Karma police.

   

    

Karma Police ha un testo scarno, che la voce di Thom Yorke rende ipnotico. Irresistibile. Un capolavoro del non-sense.
Uscì quasi vent’anni fa accompagnato da un video che non corrispondeva al testo – una specie di incubo, retaggio di una esperienza reale.
Vent’anni, una vita. Maggiormente vero nel caso di una delle rock star più idolatrate (e ricche) del pianeta. Così diverso oggi dall’adolescente che scriveva (e si sentiva) “creep”, appellativo di somma negatività.
Malgrado gli anni, Thom Yorke ha ancora quell’aria da ragazzino vittima del cyber bullismo, con lo sguardo sempre sull’orlo di una crisi di pianto. Il suo volto dall’occhio sinistro semichiuso ė ormai un’icona del rock.
Non è dato sapere, oggi, quanto sia lontano dal Karma Police. Pare, all’epoca, fosse una figura che i membri dei Radiohead usavano scherzosamente evocare quando qualcuno non si comportava bene. Ora fa il saggio, ma non rinuncia a sperimentare.
Il suo amico artista Stanley Donwood (autore delle copertine dei dischi con i Radiohead e da solista) fa una mostra a Sydney che dura 18 giorni. E lui compone per l’occasione Subterranea, un brano che dura 18 giorni.
È di qualche giorno fa la notizia della separazione dalla compagna Rachel Owen dopo 23 anni. I fan potranno esorcizzare la malinconia concentrandosi sulla partecipazione all’evento dello strabiliante patrimonio del loro idolo.

“Karma Police”

Karma Police arresta quest’uomo
parla strano
ronza come un frigo
è come una radio non sintonizzata

Karma Police arresta questa ragazza
la sua pettinatura alla Hitler
mi fa star male
e ci siamo intrufolati alla sua festa

Questo è ciò che ottieni quando fai il furbo con noi

Karma Police
ho dato tutto ciò che potevo
non è abbastanza
ho dato tutto ciò che potevo
ma siamo ancora sul libro paga

Là, per un istante, mi sono perso
phew, per un istante, là, mi sono perso.

(Radiohead)

grazie a Cory S per il manga-Thom