Rock Poetry by SF: All the madmen

Rock Poetry by SF: All the madmen.

                         

                          

Terence, detto Terry, era il fratello maggiore, o meglio il fratellastro.

Attraverso di lui erano arrivati il rock, la beat generation, il jazz. La ribellione. La follia.

A 23 anni, a quella follia David aveva dedicato un album.

E una canzone in particolare.

A quel tempo Terry se ne era già andato ad abitare nel manicomio di Cane Hill, dove sarebbe rimasto per il resto della sua vita

Un giorno, molti anni dopo, poco più che quarantenne, aveva deciso di scappare. E di togliersi la vita.

A quel tempo David era già una star.

     

Giorno dopo giorno
mandano via i miei amici
verso palazzi freddi e grigi
nella parte lontana della città
dove uomini scheletrici battono le strade
mentre i sani abitano il sottosuolo

 Giorno dopo giorno
dicono che posso andare
dicono che posso svignarmela
ad confine della tristezza
Dove non c’è motivo per salire
perché è terribilmente lunga
la strada per scendere  

Dunque, posso dirglielo
posso volare, posso urlare, posso spezzarmi le braccia
farmi male
Eccomi, il piede nella mano, a parlare al muro
Non sto proprio bene, no?

Non liberarmi, sono così pesante
siamo io e il mio librium
e con l’elettroshock facciamo tre 

Perchè preferisco stare qui
insieme a tutti i pazzi
che morire insieme agli uomini tristi
che vagano liberi
E preferisco giocare qui
insieme a tutti i pazzi
perché sono molto contento
che siano tutti sani come me

(Dove ha sede l’orizzonte
quando una nazione nasconde
le sue menti essenziali
in scantinati… bui e lugubri
devono essere proprio stupidi)

Giorno dopo giorno
portano via qualche cervello
poi mi voltano la faccia
verso la parte lontana della città
E mi dicono sia reale
poi mi chiedono come mi sento

Eccomi, il piede nella mano, a parlare al muro
non sto bene per niente

Non liberatemi, sono senza speranza
la mia libido ha fatto la spia
datemi una buona vecchia lobotomia

 Perché preferisco stare qui
insieme a tutti i pazzi
che morire insieme agli uomini tristi
che vagano liberi
E preferisco giocare qui
insieme a tutti i pazzi
perché sono molto contento
che siano tutti sani come me 

Zane, Zane, Zane
Ouvre le Chien
(ripetuto… all’infinito…)

(“sane ”storpiato e poi dalì e bunuel e il cane andaluso e un occhio aperto con il rasoio…)

    

david bowie
all the madmen
dall’album The man who sold the world

                      

Cane-Hill-Hospital-1

 

 

 

 

 

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