Rock Poetry by SF: Brilliant trees.
In qualche punto
ai margini
In un tardo pomeriggio di fine estate
o forse in quello di una calda giornata autunnale
La luce dorata che cola dal cielo
Nell’aria
una qualche propensione alla nostalgia
e una certa dose di sacralità, nell’attesa
Lo sguardo perduto in una porzione di Asia
o di Inghilterra
Si potrebbe supporre
che proprio in un momento così
la voce di David Sylvian
velata di malinconia
decida di apparire:
Brilliant trees
Quando verrai da me
mi interrogherò di nuovo
Questo controllo sulla vita
ancora mi appartiene?
Quando ogni passo che compio
mi conduce così lontano
Ogni pensiero
dovrebbe portarmi più vicino a casa
Eccoti lì
a rendere possibile la mia vita
Alzo le mani al cielo
ma solo tu puoi sapere
Tutto il mio mondo
è di fronte a me
accanto al tuo sguardo
Tutta la mia vita
si dispiega di fronte a me
Proteso verso l’altro come un fiore
la riconduco alla terra
Ogni mio progetto
è perso nell’ordine delle cose
Insieme ad ogni lezione
sta il prezzo per imparare
La ragione per credere
si separa da me
Ogni speranza che possiedo
giace nelle mie braccia
Già grande fin dai tempi del Japan, Brilliant Trees ce l’ho in vinile e lo tratto bene, come lui tratta bene me ogni volta che lo metto sul piatto. Complimenti a chi lo ha scelto e lo ricorda.