La rubrica di Arturo Martinelli: tentativi per una pseudo pedagogia poetica del cavolo.
Arturo Martinelli, amato pedagogo-cultore della poesia e dei cavoli, dal suo appezzamento abruzzese ci impartisce oggi una nuova lezione… civile.
Gentile poeta dell’impegno
Poeta dell’impegno che sbraiti, ti sbracci, tuoni e urli
che sono sempre gli altri, fai ricadere la colpa sui poteri forti,
sulla finanza, sulle banche, ti faccio una domandina
facile facile: pensi di essere innocente ? scagli la prima pietra ?
sicuro che nessuna responsabilità ti tocca ? perché poeta
dell’impegno civile io credo che nessuno di noi sia immune
da responsabilità. Ma io che ho fatto per arginare, resistere,
fare fronte ? Ho scritto versi ! Ma basta ? i tuoi versi, i miei versi
servono a ingannare le coscienze, sono un placebo, funzionano si
ma in realtà sono un inganno. Allora è meglio smettere ? no,
non ho una risposta definitiva, e se l’avessi non te la darei,
devi cercartela da solo. Tutto quello che volevo era
insinuare un dubbio. La realtà è un groviglio: complesso, intricato,
contraddittorio, complicato, meglio instillare dubbi perché ogni certezza
suona come moneta falsa.