Rubrica viaggi e vacanze: versi di Claudia Zironi

Rubrica viaggi e vacanze: versi di Claudia Zironi.

    

   

Ne parleremo insieme a tutte quelle già passate
di questo nuovo viaggio
il nord somiglia sempre non al tempo
alla memoria.

*

Cosa potremo dire di Amsterdam che non sia un parlare d’acqua
e di stretti sorrisi fra vetrine
passaggi annoiati e rossi esposti? Forse
ricorderemo vecchi cammini già percorsi
con provocata ilarità
l’incombenza di un edificio scuro
la vertigine di un’architettura sghemba
trasaliremo per una prospettiva storta
ci porterà alla mente il tuo matrimonio, a seimila kilometri di distanza.
Sarete in bianco?
Amsterdam è per certo ancora una stazione
una bicicletta olandese e qualche quadro impressionista. Non è più te.
Sarà un altro e una bambina. Sarà nei loro occhi
così tersa e pulita.

Per scrivere qualcosa
ci rifugeremo in un canale assieme ai topi
li intervisteremo
sui guai dell’inflazione del formaggio, quello arancione
senza sapore
scopriremo di stare bene lì
nascoste e calde.
Per sfamarci
raccoglieremo qualche foglia a pelo d’acqua
ne berremo cancellando il nostro nome
cercheremo occhi improbabili d’azzurro, mancheremo.

*

In questo posto 6C
stretto per la verità
ci starebbe giusto un bacio
un saluto tra lo zaino
verde e una prossima
modalità di vita senza te
radiazione nociva
agli strumenti interni
di controllo.
Sei un’interferenza.

*

L’inquietudine dei lampi.
Le nuvole dall’alto appaiono
comprensibili cumuli di cielo.

*

Visitandole le abbiamo conosciute
impure le forme dell’acqua, presto
incontreremo quelle del vento
sapremo forse di come il mondo
finisca in dissolvenza.

*

Tra il fetore di cioccolato
da una fabbrica e le anatre
nel grande shopping center
all’aperto con le biciclette
ben oliate, asincrona
la convenienza dell’offerta
i tulipani in tre per due, le siepi
perfettamente sagomate
spose e pecore
verdissime del nord.
Non sappiamo disegnare
il silenzio di dio, inventeremo
la favola dei cuccioli di mulino.

*

A voi è dato conoscere
della vostra e dell’altrui
Morte, a Utrecht serene
attendono. Note meraviglie
canteremo.

*

Un café e case sull’acqua
aperte a un ipotetico futuro
di domeniche di piazza. Sole
osserveremo la direzione
che prende il fumo al passaggio
delle biciclette. I colori così forti
da ridurli in bianco e nero.
Domina, il contrasto.

*

Ancora lo stesso café, altre, oggi
in attesa di partenza, sempre
tra ritratti e luoghi statici, ogni
strada un catafalco, fiori caduchi
riempiono i respiri d’apparenza
radiazioni, cromatiche, innocue.

*

Le cartoline c’è chi le immagina
a destinazione, chi perse
nella buca delle lettere, per sempre.

*

(Amsterdam, agosto 2015)

                         

Louise Brooks 1906 - 1985
Louise Brooks 1906 – 1985

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