Sacri come le parole, poesie di Paola Mancinelli

Sacri come le parole, poesie di Paola Mancinelli

 

 

Paola Mancinelli (Taranto, 1974). Approfondisce gli studi filosofici e teologici ottenendo il titolo di Magistero in Scienze Religiose. Artista visuale, la sua ricerca si rivolge alla poesia e alle installazioni di arte contemporanea. Ha esposto in mostre personali, collettive e di gruppo. Ha pubblicato il libro d’artista Poesia, tempo presente. La parola e il tempo, per la collana editoriale “i quaderni del concetto” ideata da Cosessantuno Artecontemporanea, Print Me Editore, Taranto 2014. È presente nell’antologia poetica Parole Sante, Kurumuny Edizioni, Calimera (Le) 2015 e nell’antologia poetica Il corpo, l’eros, Giuliano Ladolfi Editore 2018. Fa parte della redazione online della rivista Atelier, trimestrale di poesia, letteratura e critica, per la quale cura il progetto di arte e poesia “Visuale sul Novecento”.

        

Ecco sopraggiungere un assolo di poesia:
una sillaba annuncia il tuo disarmo,
resta impigliata nella gola
un’eco del respiro, appena un grido.
Al sangue si mischiano lacrime e sorriso.
Il tuo vissuto è chiamato in causa
senza alcuna difesa, senza preavviso.

(inedito)

*

Poesia tratta da libro Poesia, tempo presente. La parola e il tempo, Print Me Editore, Taranto 2018.

Dalla sezione Scenografie inedite

scena 28. tempo presente. esterno/interno. h24.

temperatura cosciente sui rilievi spazio/temporali.

3.
qui, ora. il timbro dell’istante sulla
pelle. la posizione attuale. lo sta-
to delle cose che puoi governare.
l’edificio volontario che ti fa dire
sono e non sarei.

tempo stimato di riflessione:
un io ben definito

*

Poesia tratta dal libro Poesia, tempo presente. La parola e il tempo, Print Me Editore, Taranto 2018.

Dalla sezione Scenografie inedite

scena 29. palmo della mano. interno. giorno.
10°
nome proprio. il proprio nome.

2.
ecco è una parola forte. prepara/
si prepara, incide/ricuce, è dura/e
dura. in meno di uno strappo
compie un intero viaggio. abita
in un taglio, scegli tu quale. ha fa-
coltà di presentarsi, non ai più, a
chi la riconosce. in lei coincidono
partenza e arrivo. potesse essere
uomo si chiamerebbe, ecco, io.

tempo stimato di riflessione: un
istante e oltre/

*

Poesia tratta dal libro Poesia, tempo presente. La parola e il tempo, Print Me Editore, Taranto 2018.

Dalla sezione Colonna letterale

Misurare, che pretesa colossale.
Dici la distanza come se potessi
calcolare la cifra che ti contiene.
Un numero infinito elevato alla
potenza del parlare: questo ti scorre
nelle vene e conta i passi, verso
dopo verso. Il ritmo del respiro
ti appartiene, un attimo è un secolo.
E ancora non impari quanto è grande
l’osso temporale.

*

Lascia che si veda tutto l’umano
che scorre nelle vene
scintilla senza tempo
vertigine di carne e avorio.
Siamo sacri come le parole.
Abbiamo volti per riconoscerci
e riconoscere quel bagliore
di verità che ci visita, nostro malgrado
malgrado tutte le cadute, i tradimenti,
i miraggi di coerenza, le disattese visioni.
Abbracciamo la fragilità
che ci avvolge, respiriamo. Siamo vivi
per opera di un Altro.

(inedito)

*

Poesia tratta dall’antologia poetica “Il corpo, l’eros”, a cura di Franca Alaimo e Antonio Melillo, Giuliano Ladolfi Editore, Borgomanero 2018.

Senti che l’aria si fa sottile
una lastra di vetro sotto i piedi
negli occhi hai spigoli di stelle
divori il firmamento
deglutisci e ingoi.
Il dorso è un arco, come un teorema
affermi la sua curva, la misuri.
Tra le vertebre una noce
un patto di natura
con le dita risali il sacro
più giù ancora una compagine di bianco
si fa largo, fredda come il cristallo.

Intorno tutto è puro
senza colore

senza macchia.

*

Le tue parole ti precedono
loro hanno faccia, peso, voce,
fuoco. Sono te ancora prima
che io ti veda. Sono fiamma,
sono seta. Una visione intarsiata.

(inedito)

*

Imparare dal chiodo ad entrare nelle cose.
Attraversarle. Essere sostegno e non saperlo.

(inedito)

*

Ti ho seminato
rime esauste sul volto, di notte,
sotto un cielo di forse.
Insonne e con le mani tese
ero lì a grattare spazi inesplorati
a riempirne i solchi, temendo,
fremendo, ripetendo a voce alta
la tua forma, imparandoti a memoria,
cantando di noi sulle corde
tese del letto. Tacendoti.
Ti ho passato del tempo tra le dita,
speso con gli ultimi spiccioli rimasti.
Eppure erano strette le mie dita
e io, stretta in mezzo a loro
lì, a trattenerti, non cedevo alla volontà
del mio tempo, a quella sua crudele
onestà, al suo corso inesorabile.
Non paga, ti ho concesso
il tocco ardente del possesso
seguìto da un mutuo rossore
acceso come fuoco vivo sulle guance.
Tu mi hai conosciuta, svelata, rivestita.
Ora, intrappolata dentro a una pretesa
dimmi, da quale parte è l’uscita?
Sembra quasi che il nostro darci
altro non sia che un frutto
staccato troppo presto.

(poesia composta per una installazione di arte contemporanea presso una galleria. Lettere adesive applicate lungo una parete di circa 4,50 metri)

*

Verranno gli occhi tuoi
a stanarmi, ingordi, feroci,
ribelli. Si prenderanno tutto.

Guarda, c’è ancora un pezzo
di me, qui.
Sfamati pure, il resto
ormai è come carne
a brandelli.

(inedito)

*

 

Sophie Scholl, fondatrice della Rosa Bianca
Sophie Scholl, attivista tedesca antinazista, fondatrice della Rosa Bianca

One thought on “Sacri come le parole, poesie di Paola Mancinelli”

  1. La parola qui appare nel contempo come mezzo e oggetto di contemplazione, e il tempo di questa comunione è esattamente misurato, scandito sugli accenti, sul respiro, sui battiti del cuore. Ecco perché l’offerta non viene rifiutata e l’atto di fede diventa un pensiero e un dono. Sono esercizi spirituali esattamente calibrati. Squisite composizioni di luogo. Componimenti senz’altro notevoli. Grazie

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