Sbuco un’ombra, poesie di Giampaolo De Pietro.
Giampaolo De Pietro è nato a Catania alla fine degli anni settanta.
La sua prima raccolta di poesie, Tre righe di sole (Archilibri, Salarchi Immagini), è del 2008; alcuni di quei versi sono stati poi tradotti e pubblicati in riviste di lingua tedesca e slovena.
La foglia è due metà è il titolo del suo secondo libro, per il progetto Buonesiepi libri (2012), vincitore del Premio Baghetta 2013.
È tra i redattori di Incerti editori.
Abbonato al programma delle nuvole (L’arcolaio 2013) è la sua penultima raccolta di versi. Del 2015 il poemetto Se i fantasmi vengono dalle statue con illustrazioni di Rossana Taormina (collana Isola).
[da] Corrispondere a un punto
lui pensa pellegrino del ciel di dove sbuchi
Antonio Porta da Quanto ho da dirvi
a volte non dire niente gratta una fine
e una fine corrispondente a celebrare
una passeggiata nel bosco un finale di giorno
a volte non dire niente incespica
una musica una scala prima di ora
ora che uno spazio celebra e non dichiara
un andamento una misura
un grigio un altro salto di rigo
questa scoloritura fino al passo e dopo, ancora
fino al colore – fine segnata dal pigmento, la prima traccia (qualche verbo al piuccheperfetto)
*
10 febbraio 2008
Fa, una lettera con fine – un confine datato quel giorno, varcato adesso che lo trascrivo.
Le coordinate non sono mai le semplici date di partenza ritorno chiuso aperto. Sarebbe
come dire che, aperti gli occhi al primo mattino – essi possano dirsi aperti per sempre, un sempre
non è medesimo come la stessa parola non è mai uguale, fine ad esempio – o la fine: chi può
non considerare la sua semplice prospettiva di due sillabe più una, ed ora – stesso numero
di sillabe, sta qua. Ed anche scusa. Se la mia unica risposta è o sarà una creatura di questa specie,
con una data a caso presa in riferimento, ed una delusione (certo) che è come avere una tasca.
*
Sbuco un’ombra
del respiro, voce
piccola da
un’altra lingua
della zona, via
discesa appello
sbuca forse la
quarta paura di
strada, estiva.
Casa ovunque
vada, fanno i
passi, come
accumulo di
fogli. Straripano
fiumi di tempo,
come e sia.
*
la traccia 5
corrisponde a un punto
con una mano intera
ritorna la spanna
di ogni immersa misura
la statua di carta
statura per musica
che certo diserta l’usura
di tenere ricerche verso
l’apertura alare di mezzo
mare oltre la collina dove
fa ritorno la sera, la più
piccola luna dell’aria, rosa
carattere di ogni temperatura
di ritorno alla rincorsa corallina
il graduale sentimento del colore,
di ogni colore che noi, io tu loro,
possiamo al massimo o(t)temperare.
testimoniare con cura di silenzio, silenzio di
andatura
*
Suoni d’accompagnamento: http://baxterroylong.com/album/mouth-mirroring-ear

era da un po’ che non leggevo testi di Giampaolo, grazie per questo affaccio che in qualche modo mostra dove si trova ora…il suo ozio!
Piaciute, molto
f.