Sensibilia, romanzo di Caterina Davinio. Note di lettura di Narda Fattori

Sensibilia, romanzo di Caterina Davinio, Giuliano Ladolfi Ed. 2015. Note di lettura di Narda Fattori.

    

   

Non siamo nuovi agli exploit letterari della Davinio, sempre ardimentosi, sapidi, virulenti. Violenti e amaramente angosciosi.
Questo romanzo, vale la pena ricordare che “romanzo” è narrazione di eventi che riguardano persone, si gioca con pochi personaggi che si muovono sul lato della scarnificazione fisica aumentando contemporaneamente una sensibilità rapace, costruita su un Es che si è impadronito di tutto, del fisico, della forma, del dato e diventa ombra sempre più scura e impenetrabile.
In questo mondo agonico, di insopportabile dolore e di altrettanto insopportabile piacere, si inoltra Carmela, giovane (?) , sposa, inquieta (?) che si lascia catturare dalla ragnatela di un signor X, molestatore telefonico. L’assenza di un nome, da parte del signor X, segnala che la sua visione appartiene ai sogni, all’immaginazione, alla violenza che abita le viscere della protagonista.
Leggiamo un romanzo sul male dell’amore: l’amore si rannicchia nell’oscurità, si frappone alla luce, chiede e non dà, ruba godendo del dolore altrui.
Il signor X trasforma la “comune” Carmela in Luna, depravata, insaziabile di sesso, infida e eroicamente infelice.
Nel romanzo sono totalmente assenti descrizioni fisiche, cosicché il signor X ha le beltà che si desiderano in un uomo: fisico perfetto, volto dai lineamenti suggestivi, sguardo acuto, espressivo e ipnotico.
L’innamoramento di Luna trascende l’omologo maschile, la donna va oltre alla ricerca delle radici del dolore e del piacere: Eros e Thanatos hanno lo stesso corpo bifronte e condividono le pulsioni e le azioni.
Quando finalmente la protagonista sente che è lei a reggere le redini del rapporto, chiede al compagno di spingersi sempre più oltre sul terreno dell’annientamento, lui abbandona il gioco, forse è veramente innamorato; Luna invece cerca disperatamente la cessazione del dolore e della sua acuzie.
Troverà, lei animale rattrappito, topo che le vive e si nutre delle sue viscere, Brigitte, un transessuale. Ma anche lei non riesce a sopravviversi. Torna alla casa avita, spoglia, con un padre anziano che ciabatta per dirsi ancora vivo. Qui si colloca un lungo flash-back sulla morte per malattia della sorella amata. Un lettore attento si aspetterebbe di cogliere le origini delle disfunzioni sul piacere e sul dolore di Luna.
Pare che la psicologia conosca tutti i malanni senza nome, e invece no. La morte della sorella è solo una tregua in tanta angosciata disperazione.
Luna riparte nel suo viaggio buio con una sola idea: un volo in curva e stop.
Incontrerà chi vorrebbe portarla alla normalità, naturalmente va incontro al fallimento.
La fine, comme il faut, qui è taciuta.

Il romanzo di Caterina si legge voracemente . Scritto con un dettato veloce, non compiaciuto, trascina il lettore a chiedersi…” che altro?”.
Se il linguaggio è limpido, a “Sensibilia” non manca la struttura: suddivisi in sette sezioni, cinque si appellano ai sensi, il sesto è il settimo conducono verso la conclusione.
Tuttavia la struttura non irrigidisce la narrazione, anzi salda i nodi narrativi.
La lettura di questo romanzo è senza dubbio un’esperienza che smuove le sensibilità pigre, le intelligenze miopi, le solitudine perdute nelle gazzarre.
Sgradevole ma intenso, un bell’esempio di scrittura.

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One thought on “Sensibilia, romanzo di Caterina Davinio. Note di lettura di Narda Fattori”

  1. L’ho letto e trovato un romanzo di sicuro originale e fuori agli schemi, surreale, ma anche scorrevole e adatto a chiunque, anzi la lettura può essere condotta su più piani e non delude un lettore esperto. Diviso in cinque capitoli dedicati ai cinque sensi più un sesto e un settimo senso, narra le avventure erotiche di Carmela, innamorata in modo maniacale di un misterioso molestatore telefonico, e di altri personaggi con i quali lei intreccia relazioni malate (il professor Luxemburg, il transessuale Birgitte, Mozart…). Chi però si aspetta una storia alla “cinquanta sfumature ecc.” rimarrà deluso: non si tratta di un libro che sollecita in modo commerciale i soliti pruriti. Le storie e personaggi hanno una connotazione metafisica, esistenziale, con di richiami colti, e combinano il tragi-comico e un’aura decadente con ironia e autoironia, che tutto sommato fanno di questo un libro intelligente. A me è piaciuto e mi ha anche divertito molto.

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