Toc toc: chi ascolta?
Poesie inedite di ANNA LOMBARDO
Entrare/uscire- ascoltare/parlare-
rumoreggiare/silenziare…
Sempre due opposti, due dissimili. Pare che il mondo non si possa esprimere se non per contrasto, vicinanza o assenza, o troppa presenza. Andare o venire, entrare o uscire. Rumori.
Ma come si esce e come si entra dai rumori di fondo? Cosa si lascia o si perde? Cosa si prende o si ruba? Nella scrittura cosa succede? Nel corpo e nella vita di chi scrive cosa succede? E intorno a chi scrive? Come cambia un testo, una notizia attraverso una lettura o rilettura? Cosa rimane della parola? Significato-significante/essenza dello scritto? E di chi ha scritto?
Vani esercizi di ristrutturazione, restyling? Cosa ci fa correre e perderci dietro la parola? La parola adocchia, irrompe, svela, nasconde, imprigiona, omette: quasi un’operazione (quanto consapevole?) di taglio, di rinarrazione, di nascondino, di messa in superficie, di zoom veloci e mescolati?
Quanti versi occupano il mondo? Quanti suoni popolano il nostro cervello? Quali strascichi lascia? A chi giovano?
Per ritornare alla solita in/utile domanda: perché si scrive? Per chi? Chi ascolta?
Bisogna rispondere?
Una vaga pena e una vaga gioia: ancora opposti che si attraggono e celebrano attrazioni fatali!
Forza di gravità? Specchio? Maschera?
L’unica operazione che mi appare ora più chiara è il ritornare indietro, scavare, riportare alla luce il nascosto, il velato, le storie ‘altre’ sotterrate volutamente perché i sensi impigriti, attraccati nei mille pixel non si disturbino, non interroghino quel che resta impresso, comunque, nel bianco degli occhi.
Questo suono scivola sulla pagina bianca
come fiocco di neve
su volto bagnato di foglia
Lascia impronta, un alone
a mala pena ne intarsia le venature
sottili e forti:
Se è secca le ravviva
se è viva le riluce.
Forse sulle labbra il suono
ha un altro percorso
A volte scoppio di fuoco
a volte sommesso venticello
Che l’orecchio raggiunge o naso
o gote. Talvolta scuote le mani,
prende la gola seccandola.
Di quanto tempo si nutre il suono?
A quale tempo succhia linfa?
Chi lo ascolta?
*
Rumori di fondo
(ottobre 2007- rivisitata marzo 2020, e ancora gennaio 2023)
Da occhi a occhi
passa il fuoco, il fumo e
l’enorme voragine e
il suono della disperazione
penetra le orecchie.
Il terrore.
Così si apre un secolo.
“Tutto provvisorio e
la materia si trasforma.”
Non su questo sentire
si fonda un nuovo millennio.
Il male lo tirano su
con narici strette,
giù fino alle estremità.
Il corpo si satura nel tempo.
Perché ci fu tempo:
a chi regalò un
ricordo, a chi
fardelli pesanti
da non poter
trafiggere nubi
dense e striate
di rosso che già
vagavano richiamandosi
nell’aria.
E lo sentirono
lungo la schiena
il brivido ancestrale
davanti alle alte
fiamme e ai crolli.
E stretti come
fasci di grano nel
raccolto più
ricco, misuravano
forza e resistenza.
Ecco.
Puzzle di
corpi
pout-pourri
di virus
vasi di Pandora
svuotati
sui mari
fidando
la corrente.
Ecco.
Il loro sentiero degli dei
che imbriglia
sole o stagioni.
Il sentiero degli dei
che nega gli altri
sensi e riattacca
vecchi cordoni ombelicali
con nuovi collanti.
Ecco.
Burattini e burattinai
bianchi e denti bianchi
e bocche, bocche piene
soldati allungati
compatti e stupidi
cominciare una danza
disintegrazione, disintegrazione
di piccoli, piccoli cervelli
senza cuore di donna
e la memoria si spezza
dove la realtà si confonde
con i rumori di fondo
Anna Lombardo: Vive a Venezia. Poetessa, traduttrice e attivista culturale. Laurea in Lingue presso Università Cà Foscari di Venezia; PhD sulla marginalizzazione della scrittura poetica femminile presso il Trinity College di Dublino. Raccolte poetiche bilingue: Anche i Pesci Ubriachi(2002); Nessun Alibi (2004); Quel qualcosa che manca (2009); Con Candide mani (2020). Ha curato le seguenti antologie: C’è chi crede nei sogni (2014); 15×15 la fotografia incontra la poesia (2020); Quaderni della Palabra Numeri :1-2-3– (2020-2021-2022), La Traduzione al tempo del Covid (2021). Lavori critici e di traduzioni di vari autori e autrici, tra i quali: A. Lowell, J. Hirschman, J. Lussu e PP. Pasolini. Suoi testi, tradotti in varie lingue sono presenti in riviste ed antologie nazionali ed internazionali. Ospite in molti festival internazionali (U.S.A., India, Irak, Colombia). Collabora con il Global Right, con il World Poetry Movement e vari blog. Dal 2012 cura la direzione artistica del FIP (Festival Internazionale di Poesia) Palabra en el Mundo per Venezia che annualmente accoglie diverse voci nazionali, locali ed internazionali.