Un gelato al limon: il versante liquido dell’eros. Versi di Enea Roversi.
D’amore
5.
Abbracciala ora,
non temere
il momento senza
parole. Lei è lì.
7.
Quelle cose non dette
quelle incertezze
docili e sublimi
gli inesplorati confini
del volto che arrossisce.
13.
Ti scaldo la mano
il cristallo del ghiaccio
non può renderti triste
non ne ha alcun diritto.
21.
Quale fessura percorreranno
le mie dita? Dopo il momento
ininterrotto e poi lo spasimo
l’atterraggio morbido
radura di sincope
esercizio di fiato
e quel vento che soffia maligno.
Conosceranno le dita
la tattile bellezza della natura?
Una volta, ancora.
23.
Quando fu solo
nella sua stanza
pensò: finalmente!
Rubò un fiore in sogno
per donarlo al suo amore
era il solo modo
per non farlo appassire.
29.
Toccarsi appena
cercarsi nel buio
afferrarsi quasi
sentire il rumore
come di senso compiuto
estraniazione nuova
di ribaltamento
di bacio che scaturisce
da labbra scucite
pelle che si definisce
nel divenire materia.