C’è una ballerina in me, poesie di Vera Lucia de Oliveira
Vera Lucia De Oliveira è nata in Brasile, vive e lavora a Perugia. È poeta, saggista e docente all’Università degli Studi di Perugia. Scrive in portoghese e in italiano; ha diversi libri di poesie e saggi pubblicati in vari paesi. Fra i libri pubblicati: Geografia d’ombra (poesia, 1989), Poesia, mito e história no Modernismo brasileiro (saggio, Brasile, 2002); La guarigione (poesia, 2000); A chuva nos ruídos – Antologia Poética (Brasile, 2004); Verrà l’anno (poesia, 2005); Storie nella storia: Le parabole di Guimarães Rosa (saggio, 2006); No coração da boca (poesia, Brasile, 2006); Entre as junturas dos ossos (poesia, Brasile, 2010), A poesia é um estado de transe (poesia, Brasile, 2010); La carne quano è sola (poesia, 2013); Vida de boneca (poesia per bambini, Brasile, 2013); O músculo amargo do mundo (poesia, Brasile, 2014); Ditelo a mia madre (poesia, 2017); Minha língua roça o mundo (poesia, Brasile, 2018).
c’è una ballerina in me
pronta a occupare il mio corpo
per vederla bisogna andare a fondo
infilare la mano con delicatezza
nella pancia di Dio
*
l’amore è vissuto in me
con tutto il suo fiore di velluto
un’estate in cui ero stata rapita
dal dio della bellezza del mondo
e ho avuto parole
come un panetto di farina
da impastare imburrare
mettere nel forno per i giorni
peggiori
*
si era circondata di verde
anche la finestra aveva fatto
ingrandire
per avere l’impressione
di avere radici
salde nella terra
*
sdraiata nel buio e nel freddo
sentiva dall’altra parte del mondo
la voce del figlio distante che dentro
la notte veniva a svegliarla mamma
ti va di parlare con me oggi?
*
se mi avete amata diceva
con la sua risata chiara
dite che a casa mia
avete trovato il pane
dell’amicizia
e il vino della poesia
*
non si fa poesia sulla morte
ma se l’amore permane
oltre la morte se l’amore
rimane anche la morte
vissuta da viva
valeva la pena
*
in quelle sere ancora fredde
ho visto una piccola rondine
si era messa in viaggio troppo presto
i battiti delle ali non bastavano
per riscaldarle il corpo stanco
ho fatto di tutto per salvarla
ma non si faceva avvicinare
voleva morire sola
in quella terra straniera
*
aveva un orecchio
per cose minute
i fiori nascono
senza rumore
i semi spezzano
la crosta marrone
la notte ha orme
di zampe silenziose
il vento ha dentro
parole sommesse
che vagano
senza posa
*
il sole irrompe
e ferisce la nebbia
cammino nell’alba
scorgo le cose
che sgorgano
dal nulla
come se il mondo
fosse nato
ora
*
aghi di buio bucano
la finestra, la luce ormai
si spacca, schegge
si sparpagliano
in ogni dove
e tocca andare piano
attenti a non ferirsi
in quelle scaglie spente
che si spandono
*
era abituato al dolore
lo aveva combattuto
con ogni mezzo e ora
aveva ricevuto il suo
compito peggiore
curare se stesso
dalla raccolta inedita “Ero in un caldo paese”
Vera Lucia De Oliveira è nata in Brasile, vive e lavora a Perugia. È poeta, saggista e docente all’Università degli Studi di Perugia. Scrive in portoghese e in italiano; ha diversi libri di poesie e saggi pubblicati in vari paesi. Fra i libri pubblicati: Geografia d’ombra (poesia, 1989), Poesia, mito e história no Modernismo brasileiro (saggio, Brasile, 2002); La guarigione (poesia, 2000); A chuva nos ruídos – Antologia Poética (Brasile, 2004); Verrà l’anno (poesia, 2005); Storie nella storia: Le parabole di Guimarães Rosa (saggio, 2006); No coração da boca (poesia, Brasile, 2006); Entre as junturas dos ossos (poesia, Brasile, 2010), A poesia é um estado de transe (poesia, Brasile, 2010); La carne quano è sola (poesia, 2013); Vida de boneca (poesia per bambini, Brasile, 2013); O músculo amargo do mundo (poesia, Brasile, 2014); Ditelo a mia madre (poesia, 2017); Minha língua roça o mundo (poesia, Brasile, 2018).