Versi allo spiedo, rubrica di cucina di Roberto Marzano.
Sotto la lena lenta di mezzaluna…
Grande sfida fra chef / poeti su versante Ripido. Dopo i “fornelli poetici” di Daniele Barbieri, è la volta di Roberto Marzano che da questo mese ci propone le sue squisite pietanze in versi.
LA MELANZANA INNAMORATA
Prendimi, strizzami
scompigliami il peduncolo
vìola il mio corpo viòla
col tuo pugnale adunco
affettami, trafiggimi
intrugliami con l’aglio
riducimi in cubetti
confondimi il cervello
e, dopo, aspergimi
di sale
di prezzemolo
spadellami nell’olio
sfrigolerò d’amore
io, solanacea timida
dei tuoi occhi cotta
oserei dir… son fritta!
se non fosse che per te
io me ne muoio…
Tratta da “Senza Orto Nè Porto” – Bel-Ami Edizioni 2013
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GIA’ MANGIATO
Vittima fui assai dei tuoi pranzetti
di mal lavati sedani e di lattughe cespi
di libere versioni di spente amatriciane
pesci bolliti troppo al gusto di castagne.
Capirlo avrei dovuto anche un po’ prima
quando la pasta, invero, era una colla
quel sugo unto che la lubrificava
il tovagliolo (urgente!) al tanfo di cipolla.
Non avertene a male, hai fatto del tuo meglio
possiedi altri talenti, son sicuro
chiunque sai può commetter sbagli
ma il sale s’usa a pizzichi, non a pugni.
Ma tutto ciò, mia cara, lo scrivo di nascosto
non ho il coraggio di dirtelo negli occhi
quel tuo entusiasmo mi lascia un po’ spiazzato
così la prossima volta verrò, di già “mangiato”!
Tratta da “Senza Orto Nè Porto” – Bel-Ami Edizioni 2013
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LA TRIPPA
Mai sembra troppa la trippa
alla truppa anelante che trepida
per la frattaglia fradicia di brodo
che dalle bocche ricolme straripa
mugolando estatici “ancoraaaa”
ai mestoli che pescano il tesoro
da pentoloni a tappo ribollenti…