Viaggi e vacanze: BOLIVIANA, appunti di viaggio 2005-2006 di Rita Ceci.
mi vida
Tra indios dai vestiti colorati
e scurinviso
nel fango e nella polvere di El Alto
nei totem pietra bianca
al Valle de la luna
dove zufola un tempo
misterioso e lento;
tramontante di velluto
giallo grigio nella sera
a la Isla del Sol
mentre sul lago sorge
un’ altralba dorata
e alla speranza allarga
l’ impietrito cuore;
nella neve che dolce
va sfiancando gli Illimani
nell’attesa sospesa della sera,
trapuntata dalle stelle
delle case di La Paz
pullulante di afrori
pietre sconnesse e fiori;
nella tenerezza dello sguardo
di mio figlio
che tutto questo accoglie e mi riporta:
senza cercarti mia vita
semplicemente ti ho incontrata.
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( El Alto: aereoporto di La Paz, capitale della Bolivia; Valle de la luna :zona argillosa dalle suggestive forme di erosione ; Isla del Sol: isola sul lago Titicaca; Illimani:catena montuosa che domina La Paz)
Nuovo Evo
Respira aria nuova La Paz
impazzita di luce al finir dell’estate
e la gente ha un ritmo diverso
a faticar la giornata:
intenso incrociarsi di sguardi
quasi a sfidare la sorte
e sorrisi ed andare di braccia
a confermare l’ attesa.
Nel vico la vendedora
montagna di gonne
davanti alla tienda
sta a non vendere niente:
il suo sguardo dolce però
esta cuidando la niña
che gioca coi pupi di lana
e aspetta
come tutte le bimbe del mondo
la sua primavera.
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(Evo: allude al presidente Morales; vendedora: venditrice; tienda: negozietto;esta cuidando la nina: si prende cura della bimba)
Plaza Abaroa
Estoy buscando de hablar
con mi alma poetica
ai giardini di Abaroa:
m’inebria l’odore
dell’erba tagliata
e confondo i bambini
col canto dei fiori.
Mentre sorrido tra me
alla sorte amara
del defensor
del litoral de bolivia,
giovani donne aymara
annodano nere trecce
su gote di melagrana.
Esausto il taxista
si ferma a pisciare per strada
e l’ odor di salteñas
portato dal vento
ricorda che è ora di cena.
Ripete con me tutti i passi
la rauca eco del minibus
cantilena di strade al passante
cui l’altura ha levato
anche il fiato:
por San Pedro, al Murillo
por el Cementerio!
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(Abaroa: patriota boliviano, eroe della guerra del Pacifico 1879/83, cui è dedicata una piazza a La Paz; aymara:popolazione preesistente alla colonizzazione spagnola, l’idioma è il secondo più diffuso nel paese;saltenas: rustici cucinati per strada; minibus: taxi collettivo, molto diffuso; mal de altura: mal di montagna, dovuto all’altitudine; San Pedro, Murillo: quartieri della capitale; el Cementerio: il Cimitero;)
A la Isla del Sol
Teresa vende pulsere
alla Isla del sol
tutto il giorno le intreccia e ricama
con un filo di sole e di lama;
lì presso l’attracco l’aspettano
pochi turisti a battello,
più d’uno invaghito da un sogno
tra poco gliele comprerà.
Teresa risale i gradini
son milleduecentocinquanta
e mastica foglie di coca
rubando i colori al tramonto:
domani tornerà a ricamare
quelle pezze di lago e di sole
che un rombo improvviso di cielo
svilisce in un’ altra realtà.
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( pulsere: braccialetti; lama:camelide andino;coca: pianta dalle proprietà corroboranti e rinforzanti le cui foglie masticate riducono la sensazione della fame e della sete)
Projecto nutrizional
( El Alto)
La cociniera
scalda l’ultimo latte
ai niños smagriti
di El Alto.
Domani cento mani tradite
graffieranno montagne
per poterli sfamare,
ma adesso
muta e incantata
ogni mamita
dondola in spalla
a el su niño cariño
perché si addormenti.
La culla è uno scialle a colori
con cura annodato
cocca con cocca
come si piega e ripone
dentro a un antico cassetto
l’ultimo sogno di lotta.
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(Projecto nutricional: tipo di progetto di cooperazione allo sviluppo mirato a nutrire i neonati;la cociniera: addetta alla cucina; mamita: piccola madre, mammina; el nino carino: il bambino con affetto)
Alle miniere di Oruro
Chi sa le parole
che ha in mente el minero
quando scende già ubriaco
al mattino a scavare la roccia
e vi incontra la sera.
Se il cuore rigurgita ancora
uno strappo azzurrino di cielo
o il corpo rimpiange sfinito
la niña violata al bordello.
Mani sbiancate di pietra
ora mastica suppliche
al Tio de la mina
cui versa birra portata dal sole
e brucia coca come candela.
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(Oruro: città mineraria, circa 4.000 metri di altitudine; el minero: il minatore; nina: bambina; Tio de la mina: Dio della miniera, protettore dei minatori)
Nella piazza di Oruro
El niño più svelto a lustrare le scarpe
hellò ti dice ridendo
e storpiando gli hola di casa:
anche por esta mañana
nessuna escuela per lui
che non sia durissima strada
ma il suo compagno
in disparte
nasconde, cappello sugli occhi,
amaro rancore:
bastavano dos bolivianos
a calmare, stanotte, la fame.
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(nino: bambino;hola: saluto tipico; por esta manana: per questa giornata;escuela: scuola; dos bolivianos: due soldi )
Al municipio di Tomina
I bambini stanno giocando
come fermi nel tempo a Tomina
nella strada sterrata che odora
di frutta marcita e di urina:
la chica più grande
tende la mano veloce
all’estraneo passante
cui el niño sorride soltanto,
esperando:
benedetta speranza
affacciata alla bocca
di un bimbo sdentato
affamato!
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(Tomina: piccolo paese della Bolivia meridionale; chica: ragazzina; esperando: aspettando, sinonimo di sperando)
Tarija
Al Carnaval di San Lorenzo
può avere cent’anni
quell’uomo o anche venti
che ti offre da bere la chicha.
Se l’e’ portata da casa
in una bottiglia consunta
e la beve tranquillo
al cucchiaio di legno
come fosse ambrosia.
Prepara così la challa
al pane che manca
e al freddo pungente
di quando a cuidar il bestiame
non c’e’ più un filo d’ erba tra i denti.
Sfilano i caballeros domando destrieri
come morsi di fame
e danzano i ballerini allucinati
dal giorno di festa che sta per finire.
Sorride all’ombra del fico
una cholita all’innamorato
rinnovando promesse
di un amore antico
come se fosse appena nato.
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(Tarija: paesino a sud della Bolivia; chicha: bevanda di mais fermentato; ambrosia: bevanda con latte e alcool; challa: festicciola di inaugurazione;cholita :donna anziana che veste con abito tradizionale )
Jente de Bolivia
Uomini e donne
vecchi di vita breve
cortecce d’alberi antichi
e rocce avare:
serrano i corpi e il pugno
diritti come fusi incontro al vento.
Nel loro sguardo intenso
navighi a mani piene
laghi di umanità.
Complimenti, Rita! La Bolivia ti ha incantato! Ad maiora!!!!