L’elefantessa, poesia di Caterina Davinio.
Vi proponiamo una poesia di Caterina Davinio tratta dal libro Alieni in safari.
L’elefantessa
Dagli occhi schivi
di una dignitosa madre
ella ci ignorò
nobile
e ansiosa
come una ragazza somala,
ci interrogò
sullo stato dell’essere
e sulle intenzioni
spiccando foglioline
più tenere
del suo selvaggio reame
quasi docile di natura propria,
perché la natura è gentile
ventosa
e ci offre teneri frutti
e zolle morbide
friabili sotto le dita
dolci per giacere
e l’ombra del baobab
come un ventaglio
preciso in cielo
irto d’uccelli chiassosi.
Lei pudica
e con sguardi vaghi
ritrosi e
affilati di fascino,
ella-lei
come una bella sposa
ricapitolava
i volti
delle tue femmine
nobilissime e possenti
d’ogni specie,
o Africa,
o Terra,
oh Pianeta,
ella gentilissima
e danzante
come piedi scalzi di ballerina esperta
ficcati
nella rossa polvere,
pulviscolo
come vita,
farfalle gialle
e stormi pazzi di vento,
e ancora screzi come sangue
in cielo.
***
Caterina Davinio (Foggia 1957), tra i pionieri della poesia digitale, ha esposto in oltre trecento mostre internazionali, tra cui sette edizioni della Biennale di Venezia ed eventi collaterali, la Biennale of Sydney, la Liverpool Biennial (Independents), la Biennale de Lyon, la Athens Biennial, la New Media Art Biennial di Merida, e molte altre. Inclusa in pubblicazioni e collezioni italiane e straniere d’arte, letteratura e avanguardie, ha ricevuto premi in Italia e all’estero per l’attività letteraria e artistica.
Ha pubblicato i romanzi Il sofà sui binari (2013), Còlor còlor (1998); per la saggistica: Tecno-Poesia e realtà virtuali (2002) e la raccolta di scritti sulla net-poetry Virtual Mercury House (2012); in poesia: Aspettando la fine del mondo (2012), premio speciale Astrolabio per l’originalità del testo, Il libro dell’oppio (2012), finalista nel XXV Premio Camaiore e nell’XI premio Città di Sant’Anastasia, Fenomenologie seriali (2010), terzo classificato nel Premio Carver e menzione speciale nel Premio Nabokov.