Agosto, poesie di Giovanni Peli.
Agosto
Il passato si abbevera dove non deve
si alza in volo
e disumano muore.
Il sole sul rettilineo
sa raggiungere il mare
e circonda ogni foglia
ogni adesso, ogni colore,
nell’incubatrice
dei cento chilometri all’ora
tratteggiati dalle bianche
betulle come l’amore.
***
L’amore inconsapevole
Era abbastanza guardarsi negli occhi e non capire
il motivo di quella luna di miele, di quelle spiagge affollate,
di quell’odore di nuovo dentro alla 131.
Guardarsi negli occhi e scoppiare a ridere
di fronte al mistero del loro amore, del loro destino di consumatori.
Dei loro figli che verranno, dei regali fatti col cuore.
La Romagna non fa un gran benvenuto:
c’era un vermetto nelle fragole.
Ma anno dopo anno diventa una seconda casa
gli anni passano e la Romagna è la vita.
Ma non voleva dormire sotto le stelle,
allora ripresero ancora a camminare.
Infatti tornano ogni anno,
perché qui è come essere a casa,
si mangia bene come a casa e poi tutti vengono qui.
***
Snoopy
Tenermi il colpo d’occhio
di quel disegnatore
che trasmette ciò che immagina Snoopy,
trattenermi quel cerchio di corallo
che la mamma si toglieva dal collo,
serbarmi l’attesa del mare
con questi soli dentro danzanti,
sorrisi su tutto.
***
Per un anniversario di matrimonio
Siamo partiti due giorni
dopo le nozze
e il mare
mai mi aveva preso.
Eppure eravamo già
noi due
la schiuma, la sabbia,
quel calore.
A vent’anni al verde
al ventesimo in bolletta
al trentesimo squattrinati
al quarantesimo in crisi,
ma abbiamo fatto bene
a cambiare la cucina
che i baci non si contano ormai,
gli sguardi incontrati,
poter crollare la terra
sotto i piedi
e noi due ancora pronti.
fresche, sentite, spontanee.