Le acacie di marzo, poesie di Adriana Pedicini

Le acacie di marzo, poesie di Adriana Pedicini.

   

   

Adriana Pedicini, vive a Benevento. Già docente di lettere classiche nei Licei, e referente di teatro classico, scrive da tempo, ma solo con la pensione ha iniziato a dare concretamente visibilità alla sua scrittura. Ha pubblicato una prima stesura di racconti “I luoghi della memoria”, A. Sacco editore 2011, (1° Premio nel Concorso Internazionale di Narrativa “Taormina 2010”) e tre sillogi di poesie, Noemàtia, Lineeinfinite edizioni 2012 e Sazia di luce, pref. di Giuseppe Possa, ed. Il Foglio 2013. E ad aprile 2015 l’epub presente in tutte le librerie on line dal titolo Il fiume di Eraclito.
Ha anche curato “Da Europa all’Europa” (Ilmiolibro.it 2010), dispense didattiche sul teatro antico e sull’origine della civiltà occidentale, attraverso il mito di Europa e gli archetipi del pensiero, del diritto, dell’arte, della letteratura su incarico del MIUR per conto dell’IRSAE.
Ha conseguito premi con opere inedite in vari concorsi nazionali e internazionali negli anni 70-80 (Nosside 1983, Premio”Emilio Lussu” 1985, Premio “Mercede Mundula –Cagliari 1989, Premio letterario int. Trofeo degli Appenini” 1991 (poesia) e recentemente Premio int.J. Prevert 2010 (narrativa), Premio intern.Taormina 2010 (narrativa),1 Premio Bognanco Terme per la poesia nel 2014, con la raccolta Sazia di luce (recensito da Nazario Pardini) 3 Premio di poesia Università di Padova 2014 ”La spiritualità davanti al morire: dal corpo malato alla salvezza”, Premio CHIPIU’NEART per la narrativa 2014 e finalista in altri concorsi
È presente con poesie e racconti su varie Antologie anche on-line. Collabora con diversi blog e siti letterari. Cerca un editore per la raccolta di poesia Il fiume di Eraclito, brillantemente recensito dal Prof. Nazario Pardini, docente di letteratura italiana e critico letterario, da pubblicare in cartaceo e per una raccolta di racconti dal forte impatto spirituale dal titolo Quel filo sottile…racconti di vita.

***

Nostalgia

Scivola ancora
di nuovo
più fitta la pioggia
lungo i muri e le pozze riempie
porta suoni lontani di voci
sopite per sempre,
la nostalgia porta di una vita
che non è quella da vivere.
Sfilza le ore
e grava l’aria di cupi ricordi.
Tutte son morte le foglie
e la vita è un desiderio
strozzato nel cuore.
All’orizzonte
il nulla di questo giorno.
Sull’impiantito della mente
disegno il mio larario antico
e di ghirlanda adorno
il posto vuoto.

***

Le acacie di marzo

Dietro il lento oscillare delle acacie
sale la filigrana del ricordo
del lungo ramo
che sbatteva alla finestra
e tra i fiori acri sfiorito il volto
e immobile lo sguardo.
Anche oggi
tra i passi lenti
di questa primavera
solo si spande nell’aria
il profumo dolceamaro
delle acacie.
Ai cigli delle vie fuori città
sui terrapieni corrono,
nei giardini e nelle aiuole cittadine
i fiori bianchi fluttuano sgranandosi
al vento gelido di fine marzo
che ora come allora
asciugandole rapina le mie lacrime.
Di te
solo il profumo dolceamaro
delle acacie.

    

Poesie edite nell’ebook Il fiume di Eraclito, MNAMON ED. 2015

                   

Alberto Cini, Tecnica mista
Alberto Cini, Tecnica mista

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