Mi ha schiaffeggiato, poesie di Marisa Cecchetti.

   

   

Mi ha schiaffeggiato

Mi ha schiaffeggiato la tua voce
non era il canto delle mani
che arruffavano lente i miei capelli
né la parola dei tuoi occhi
quando giocavano col silenzio mio.

Era,
quella,
come voce
che non ha amato.

   

Da Cantieri, ed Del Cerro 2007

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Della vita

Ti devo raccontare come il sole
enorme tuorlo d’uovo nella bruma
lattiginosa mi guardava in viso
e come vasto e tutto d’oro
l’acero che forte aveva succhiato
della luce d’agosto riscaldava
i marmi di san Martino,

ti devo raccontare del viale quieto
nell’ora mattutina, dove lisce
scivolavano ruote e intanto
piovevano foglie come neve d’oro,

ti devo raccontare della vita
che fluisce nel riso di un bambino
che chioccola nel cavo della gola
e della mano di una madre
che lo tiene salda e gli cammina accanto,
ti devo dire cose grandi
come queste ed altre ancora
che son la vita.

E devo dirti che la tua vacanza
dalla mia vita
è troppo lunga
e aspetto di sentire il secco scatto
della tua chiave
ancora
nella porta

   

da Il vuoto e le forme, ed Del Cerro 2000

***

Segmenti 

Ho rivisto la tua bocca nel volto
di un ragazzo che faceva
un gioco a quiz alla TV ed io pregavo
la telecamera
di rallentare.
Ho scoperto il tuo sguardo
dietro il cerchio leggero degli occhiali
nel giovane appoggiato alla colonna
a destra dell’altare
e la tua fronte
dignitosa.
E ho riconosciuto la tua nuca
dalla linea gentile
e il lampo dei capelli
di corvo
in giovani sulla mia strada
e la curva del corpo sulla
Jamaha 600 che passava accanto
e l’ho seguita svelta
col cuore.

Per me tu sei diffuso in atomi
di luce, frammentato in mille
corpi diversi ed ogni volta
che credo di fissare un segmento
io ti ringrazio
per la continuità che non si spezza.

   

da Il vuoto e le forme, ed. Del Cerro 2000