La quarta serata della rassegna igiovedìdiversi, a tema “la poesia civile” ha visto, ospiti della redazione di Versante Ripido, Pina Piccolo e Gassid Mohammed del collettivo Multiversi. Grazie alla loro testimonianza poetica ed umana ed alla grande partecipazione attiva delle persone intervenute (poeti, appassionati alla poesia ed interessati al tema proposto), la discussione ha dato vita ad innumerevoli spunti di riflessione che certamente proseguono, non soltanto in quanto ricordo o commemorazione, ma nell’ottica dell’impegno e dell’intervento, il discorso tracciato e sempre pronunciato da Gianmario Lucini, poeta ed editore scomparso proprio nella notte fra il 27 ed il 28 Ottobre 2014, al quale la serata è stata dedicata.
Se per poesia civile intendiamo, citando le parole di Marinella Polidori, qualcosa in grado di “sovvertire”, evocando la possibilità di un modo di guardare e descrivere in maniera critica il tempo che stiamo vivendo, e se si sarà in grado, nella maniera intesa da Gassid Mohammed, di superare le logiche che a volte troppo schematicamente vogliono definire il concetto di “civile” nel contesto della poesia che, invece, riguarda nella sua intera complessità il concetto dell’umano, allora forse la ricerca del “paradiso in terra” agognata da Lucini potrà essere effettivamente portata avanti, e verso l’esterno.
Ecco un reportage fotografico a testimonianza della serata (foto di Claudia Zironi e Silvia Secco), al quale vogliamo unire alcune parole:
“E così all’osteria libreria Vamolà di Bologna si è svolto ieri questo incontro sul tema della poesia civile. L’atmosfera accogliente, la tavola imbandita e ingentilita dai mitici segnavia di Silvia Secco, le polpettine e il vino rosso dispongono al buonumore. Poi le difficoltà inerenti alla definizione del genere hanno prodotto un dibattito acceso e lasciato molte questioni aperte. Comunque per me un punto è risultato chiaro, la necessità di distinguere fra poesia civile e impegno civile, pena il rischio di vanificare l’una e l’altro. Un problema che invece mi è sembrato rimanere nell’ombra è se la poesia della parte politicamente avversa debba essere considerata civile o meno. L’opera di Marinetti o quella di Ezra Pound per esempio vanno annoverate nella poesia civile o no? In fin dei conti comunque mi sono accorto che dopo la morte delle ideologie uno spettro continua ad aggirarsi per Bologna se non per l’Europa intera ed è quello del poeta civile. Niente di male ma anche niente di nuovo, e lo dico come apprezzamento. Le nuove generazioni progressiste stanno forse riprendendo il progetto di Walter Benjamin che opponeva la politicizzazione dell’arte alla estetizzazione fascista o consumistica della politica.” (Giuseppe Martella)
“Davvero molto interessante il tutto e, in particolare ascoltare le vivaci opinioni degli autori in merito alla discussione sulla opportunità o meno di “inscatolare” la poesia tra “poesia civile” o poesia e basta. Poesia dovrebbe avere in sé tutte le qualifiche di civile: morale, etica, sociale ecc. Quindi un concetto aperto. Perché rinchiuderlo? Si può inscatolare l’aria, a che servirebbe? Il fatto di sottolineare un testo poetico come “poesia civile” lo trovò del tutto lecito per sottolineare uno dei molteplici aspetti della poesia senza obbligo di rinchiuderlo in un “recinto”.” (Giampietro Calotti)
“Grazie a IGiovedìdiVersi e a tutti i poeti e amici che hanno partecipato per una bella serata di discussione, letture, convivialità e un cercare insieme quali possano essere le potenzialità dirompenti della poesia nel promuovere cambiamenti ed arginare disumanità. Si sono sentiti pareri diversi, poesie e la volontà di continuare ad interrogarsi insieme. Grazie per aver reso possibile tutto questo.” (Pina Piccolo)
Qui trovate un interessante articolo di Daniele Barbieri originato dalle riflessioni occorse durante la serata http://www.guardareleggere.net/wordpress/2016/10/28/esiste-la-poesia-civile/
Qui trovate il programma completo della rassegna:
IGiovedìDiVersi – reportage della prima serata, invito e programma