Ti fa paura guardarmi? poesie di Francesca Serragnoli.
Francesca Serragnoli è nata a Bologna nel 1972, dove si è laureata in Lettere Moderne e in Scienze Religiose. Ha pubblicato le raccolte “Il fianco dove appoggiare un figlio” (Bologna 2003, nuova ed. Raffaelli Ed. 2012), “Il rubino del martedì” (Raffaelli Ed., 2010) e “Aprile di là” (LietoColle – collana Pordenonelegge, 2016).
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Che tu mi voglia bene
talvolta è un precipizio
uno scivolo levigato
dalla schiena dei bambini
che tu mi voglia bene
è avido scendere dalle nubi
la voracità della rondine
scardina dai miei occhi il suo volo
divora gli insetti che la distanza
lascia tiepidi, stupidi
il canto è poco più di un tocco
azzurro di neon di muro
ha il pudore tiepido del mare
ti fa paura guardarmi?
togli la mano fra me e la luna.
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La profondità del lago mi fissa
la superficie vibra battuta da un ventaglio
come il salice vorrebbe sfiorare l’acqua
la mia ombra s’inclina
l’infinito è quel centimetro enorme
sgualcito dove la vita
spinge la testa per passare
nella stanza l’arazzo lava i miei colori
come un panno che mani bianche
alzano e abbassano da un cesto
scendere ricorda i movimenti di una culla
risalire ha la bruciante paura dell’acqua
di evaporare, diventare niente
il mare trattiene le gambe fra le braccia
il sole scuce la rosa del volto
come l’orlo increspato di un vestito
l’onda è vapore, salsedine
goccia che riconosce una spalla non sua
l’oro blu della quasi notte
scivola giù abbandonando ogni certezza
nient’altro, dà al fiore l’ultimo tremito.
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Anche i piccoli dolori scuciono lo sguardo
escono fili sottilissimi
la vergogna di essere tristi
si staccheranno da soli, mezzo seccati
vedrai gli occhi più piccoli, marroni
due fiori poco importanti
al centro una goccia
oscilla da una parte all’altra
e non cade, rimane lì tutta la vita.
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Molto belle; l’ultima con quella chiusa è una scheggia che mi si conficca dentro.
Rosanna Spina