Follia di Agata Bui.
Ogni evento terribile
è composto di segmenti
senza interruzioni
sarebbe intollerabile.
È questo che ti spiegano
che hai bisogno di pause
che hai bisogno di sonno.
Non riesci a farglielo capire
che è anche peggio al risveglio.
Perché prima
c’è questo atroce momento
appena aperti gli occhi
in cui tutto appare come era.
È la normalità ingannevole
degli oggetti quotidiani.
Il mondo NON È ESPLOSO
(Dunque non c’è un senso, ma questo lo penserai solo dopo)
Tutto è rimasto immutato
esattamente come prima
quando la felicità
era ancora una possibilità.
Poi
-all’improvviso
la consapevolezza ti trafigge
ma non ti uccide
purtroppo – pensi.
Vorresti avere per sempre
il nulla a riempirti la mente
per non sentire mai più
il doloroso fragore dei pensieri.
Come dirlo
trecento donne bambini uomini
in un aereo
in volo da occidente a oriente
una vacanza
un ritorno
verso sorrisi abbracci case e calore
poi
una guerra
un missile
e loro che scendono dal cielo
su case strade campi
morti che rimbalzano sui vivi.
Cosa sono ora
a terra
brandelli
corpi
come bambole scomposte
l’espressione attonita.
A terra gli assassini
spavaldi di fronte al mondo
le armi in pugno
raccontano
tutto l’orrore della loro impunità.
Trecento donne bambini uomini
senza divise senza armi
ora sono notizie
cronache.
A terra.
Con i libri. Le valige. I pupazzi.
I corpi
raccolti in sacchi di plastica
neri.
Occorre che qualcuno li trovi.
Li stipi su di un treno.
E finga di riportarli a casa.
Chissà
se avranno visto un fulmine colpirli
o sarà stato solo un rumore
un ultimo lacerante boato.
Vuoi credere
nella fortuna di una morte inconsapevole.
Vivi nelle fotografie
hanno sguardi brillanti
sorrisi vivaci
ottanta bambini
centinaia di migliaia di respiri
sogni speranze desideri.
Fra quelli
i tuoi.
Giacciono in un campo
di una terra straniera
lontana sconosciuta.
Esposti a tutti i pericoli
ma ormai fuori pericolo.
Li chiami.
Li invochi.
Li pretendi.
Non possono rimanere lì.
Li rivuoi.
È a te che appartengono
quelli che gli altri chiamano
resti.
Devi credere
che i ladri e gli sciacalli
siano esseri pietosi.
C’è chi si scusa
lascia tracce biglietti fiori
persone senza colpa
che sanno
che l’assenza di colpa non esiste.
Un giorno
che somiglia ad ogni altro giorno
l’assurdo crepa la superficie
fragile della tua vita
e si porta via tutto.
D’improvviso
il futuro non esiste più.
Al suo posto
un presente continuo e disperato
dove i sogni sono tutti morti
e dove i tuoi occhi
sono per sempre inondati di lacrime
E nessuno che ti avesse detto
che tutti i sorrisi
la fatica
le speranze
le gioie
le ansie
dovevano portare lì
-in quel campo-
lontano da te
irrimediabilmente.
E nessuno che ti avesse avvertito
che sarebbe venuto un tempo
in cui l’idea di un dio sarebbe stata insopportabile
in cui se fosse esistita una salvezza
sarebbe stata nella pazzia
in cui non ci sarebbe stata consolazione
ma solo un pensiero esile
Gli dei rendono folli coloro che vogliono salvare