Diceva: segui la leprotta, inediti di Martina Campi.
Martina Campi autrice e performer, ha pubblicato: La saggezza dei corpi (L’arcolaio, 2016), Cotone, (Buonesiepi Libri, 2014), Estensioni del tempo (Le Voci della Luna Poesia, 2012 – Premio Giorgi), e la plaquette È così l’addio di ogni giorno (Ass. Parenti della strage Vittime di Ustica – Corraini Edizioni 2015), con il poeta V. Masciullo e opere grafiche di C. Pozzati. È presente in riviste online e cartacee sia in Italia sia, in traduzione, all’estero, e in antologie. Insieme ai poeti A. Brusa e V. Grutt ha condotto per l’editore Perrone “l’indagine sulla poesia contemporanea bolognese” che è sfociata nella proposta di lettura della non-antologia Centrale di transito (2016 Giulio Perrone Editore). Collabora con diverse realtà poetiche. Autrice di alcuni contributi critici. È stata membro di redazione della rivista Le Voci della Luna, fa parte del Comitato Bologna in Lettere dalla prima edizione e fondazione. Partecipa a diversi festival e recital di poesia e/o musica, con il progetto Memorie dal SottoSuono. www.martinacampi.it
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Forse tutto ciò che si vuole è tempo.
J.Ashbery (via sms da G, foglie e siepe di leprotta, all’occorrenza)
Diceva: segui la leprotta
Ho seguito la lepre verde
che è arrivata saltellando
al mio prato e aveva in bocca
due libri: John Ashbery uno,
l’altro bianco, non avrei saputo.
L’ho seguita come fosse stata
la mia buona siepe, la moltitudine bianca
e mi ricordava Le onde
ma arrivati ai rami, erano tutte parole
zolle da riordinare, timori tra le fronde.
(dalla silloge inedita Il corsaletto degli insetti)
***
I Coccodrilli non li abbiamo visti.
Le braccia del sole sul cuscino. Richiamano al giorno
ed è un occhio di luce bianca e luce gialla
che scosta i rami e li apre come lembi
di palpebre e notte.
Ieri eravamo sul fiume.
I pescatori ci salutavano e ci guardavano guardare.
Ci guardavano bere bibite dalle bottiglie di vetro
e bere dalle noci di cocco con la cannuccia.
Ieri eravamo sul fiume
secondo i ritmi delle maree.
(dal poemetto Safari -sonorizzato live occasionalmente-
presente nella silloge inedita La disgregazione dei deserti)
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Eravamo luce di corvo
in volo: la vista sfuoca
la distanza in gocce
che ci separa
e la mancanza
che fa sentire
se pare un volo nero
a svanire.
(dalla silloge inedita Manuale d’estinzione – finalista premio Montano 2015)
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Ai pesci che hanno chiesto
l’acqua è stata portata un’onda
e le branchie sbatacchiavano schiuma
a chiamare rinforzi in un silenzio
che sgorga, si dimena o sporge
sorrisi contenuti in un galleggiare
senza tregua, provando a dirsi
è solo il respiro.
(dalla silloge inedita Disartria Cronica)