Mugnaini è un poeta

Mugnaini è un poeta: poesie di Ivano Mugnaini con introduzione di Paolo Santarone.

 

    

Ivano Mugnaini è un poeta. E forse già questo basterebbe.
E’ uno che pratica il mestiere di poeta, che usa la parola con franca padronanza ma anche con il sacro rispetto che alla parola è dovuto.

Dice, nel Sorpasso:

Come se si potesse scarnificare

la parola, irriderla, violentarla

e lasciarla lì, occhi gelidi, incolume,

feroce, ancora serena.

Inebriarsene, sfregiarla di carezze

di vetro, senza pagare lo scotto, la ruga

che scava la pelle, lasciandola bella

di bellezza ineffabile.

E’, questa, l’essenza stessa del lavoro del poeta, che sta alla parola come l’ebanista al legno o il fabbro al suo ferro. Usa, Ivano, parole sensuali, erotiche, per dire la sua passione per la parola e per la “bellezza ineffabile” che essa intrinsecamente possiede. E addirittura s’avventura nella wonderland della metapoesia, scrivendo, come in Sibilla, d’un amore che è insieme di carne e di parole, perché proprio l’amore è per questo poeta il fattore comune, l’elemento di contiguità tra poesia e vita, e dunque, per conseguenza esistenziale, anche tra poesia e morte.

Perché tarda allora l’indulto al vizio comico

del vivere? Qualcuno lo disse “assurdo”,

questo abuso, tale misera esuberanza, ma

fu solo mirabile tautologia.

(da Quale amnistia?)

Eccoci allora sul bilico dell’esistenza, tra l’amore della carne e quello della parola che si fa carne, tra il vivere e il pensare all’Oltre, nell’impegno cioè di “salvare” il tempo attraverso i recupero di fili fragili quali la memoria, la riflessione, la fedeltà al reale.

 ***

Il tempo salvato - copertinaQueste mie poesie pubblicate da Versante Ripido sono tratte dal libro Il tempo salvato pubblicato due anni fa da Blu di Prussia in seguito ad un concorso che prevedeva come premio la pubblicazione del testo selezionato. A volte i concorsi servono a qualcosa. Raramente, ma accade. Le copie del libro sono esaurite e non sono previste ristampe. Quindi non resta per me che attendere l’uscita di un nuovo libro. Come titolo avrei pensato a La creta indocile , ma, chiaramente, per il momento è un progetto. Alcune poesie del libro Il tempo salvato, tra cui “Incontriamoci adesso” ed altre, sopravviveranno in una forma diversa grazie all’amico cantautore Maurizio Leonardi che nel suo prossimo disco inserirà alcune canzoni tratte dalle poesie del libro. Sono lieto dell’incontro delle mie parole con la musica. Buona lettura, e, magari, in futuro, buon ascolto. Ivano Mugnaini

***

Quale amnistia?

Quale amnistia? Per quali peccati mortali?
È cosa da poco, in fondo, la morte, banale,
veniale o giù di lì, di sicuro scontata,
garantita come una sentenza, o un elettrodomestico
Philips con controllo illimitato di qualità.
Perché tarda allora l’indulto al vizio comico
del vivere? Qualcuno lo disse “assurdo”,
questo abuso, tale misera esuberanza, ma
fu solo mirabile tautologia.
Almeno allora uno sconto di pena alla pena
dell’essere, una via di fuga, d’ingresso, d’uscita,
il lusso di un carcere aperto alla speranza
della redenzione, il crimine antico di ritrovarsi
colti clamorosamente sul fatto, nel sacco entrambe
le mani, in piena flagranza di reato, nell’atto doloso,
e recidivo, di essere ancora vivi, ancora umani.

banksy-boy piccola

***

Il sorpasso

Come se si potesse scarnificare
la parola, irriderla, violentarla
e lasciarla lì, occhi gelidi, incolume,
feroce, ancora serena.
Inebriarsene, sfregiarla di carezze
di vetro, senza pagare lo scotto, la ruga
che scava la pelle, lasciandola bella
di bellezza ineffabile.
Passarle addosso il peso del corpo
e lamiere squadrate come si fa
con l’asfalto, confidando nella pazienza
dell’eterno.
Ma l’asfalto si squama, si sgretola.
La strada non è la stessa. Lacera,
deborda la rabbia dei pini, affiorano
grida di radici.
Passi al mattino nell’abitacolo
surriscaldato, e ride l’operaio
del cantiere stradale guardandoti
blaterare tra i denti frasi
che si schiantano sui finestrini.
Ride, lui che sa, conosce la consistenza
del bitume, sonda l’amalgama con i piedi,
una danza imparata da bambino, gambe
salde tra i grumi e l’aria, cosparge
cantando la strada al giusto livello,
la quantità ideale.
Ride, mentre il cervello si tritura
in una pasta farinosa, impalpabile,
e prosegui, lento, a un palmo
dalla striscia della mezzeria. Scruti
il guard-rail con la coda dell’occhio
lasciando solo un esile spiraglio
al sogno, Il sorpasso, il mare verde
di Castiglioncello, l’urlo di un’onda
fulminea di sole, abbacinante,
sulla strada salmastra del tutto, del niente.

bansky2 doccia piccola
* * *

Incontriamoci adesso
Corri amore, prendi una tee-shirt e un’arancia
incontriamoci in un albergo di provincia
con le persiane azzurre e un balcone
che sa di basilico, terra e fiori di campo,
un albergo qualunque pigramente affacciato
su un vicolo stanco di polvere e passi
di suore e bambini che cantano
nenie, pifferi, topi, tubi di scappamento,
è questo l’attimo, è questo il momento, amore,
porta solo le tue labbra e un’arancia,
incontriamoci in un albergo di provincia
vicino al mare.
Io berrò il tuo seno e la tua guancia
sarò il bambino e tu la mia bilancia
getteremo la maglietta sul tetto scuro
della tua cara amica che sta in Francia,
tu sarai le labbra ed io sarò l’arancia,
non esitare, vola sulle tue scarpe più belle
quelle leggere, di tela rosa e bianca,
incontriamoci adesso, in un albergo di provincia
anche senza il mare.

Sunplus

   

 

2 thoughts on “Mugnaini è un poeta”

  1. credo che la risposta alla domanda che fa da titolo alla prima poesia ” quale amnistia ?” l’autore la fornisca con la meravigliosa ” incontriamoci adesso ” che lascia nel lettore un pieno di nostalgia per quei sentimenti, quelle sensazioni d’amore, di giovinezza, di vitalità, che succede agli umani di sperimentare così di rado nella vita.
    buoni testi di un ottimo autore
    paraboschi

  2. E’ un vero peccato che non ci siano più ristampe. Sono dunque fortunata ad averne una copia. Spero vengano fatte ristampe perchè è un libro importante. In questo libro avviene qualcosa di molto raro a mio avviso: l’emozione si combina con la padronanza lucida della parola e soprattutto c’è qualcosa che è quasi sconosciuto alla poesia contemporanea: nonostante lo sguardo disincantato, quasi sarcastico: la speranza, sotterranea, come un fiume carsico.

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