Segni della primavera: Cecchetti, Paticchio, Zanarella

Segni della primavera per tre poete: Marisa Cecchetti, Rosemilly Paticchio, Michela Zanarella.

   

   

Marisa Cecchetti:

La tua mano a scoprire le viole
quelle più scure e grandi
tra il secco dell’inverno, con le macchie
vive dell’agrifoglio
che indicavi dal ciglio,
la tua mano forte
che scendeva profonda sullo stelo
per non sciuparlo,
col mazzolino composto tra le foglie

si muoveva impacciata verso me
con un’increspatura appena
di sorriso.

    

Da “Cantieri”, ed Del Cerro 2007

***

Rosemilly Paticchio:

Nella roccia

Più volte sono morta
nella roccia
per la nuda Bellezza
delle frange dei massi
soffocata dallo sfondo abbagliante
sulla stuoia d’aghi di un tremendo pineto.
Qualche albero mi ha salvato la vita
                                                                poi dileguato
un’altra volta una sorgente primavera
che ancora mi accompagna il passo
ad ogni sorgere s’introduce un Sole
e ogni giorno decade
un petalo blu dalla vecchia Luna.

    

(da Incipio, L’Arca Felice 2012)

***

Michela Zanarella:

SEMBIANZE DI PRIMAVERA

Leggo nel polline
sembianze di primavera,
il fremito di un verde
che si rigenera
nei riflessi del sole.
Nasce per calore
la luce che s’abbandona tra i petali
fino in fondo alle caviglie
dell’erba nuova.
Avverto la voce del cielo
che versa bagliori
come carezze inattese
e nelle cellule
di una terra che muta
vivo il colore
e la scintilla del tempo.
M’avvolge la pelle
di una natura in movimento,
il fogliame
che respira e sospira
l’odore acceso delle stagioni,
così di fronte agli amori
caldi di linfe e zolle
m’inchino.

             

Salma Hayek e Ashley Judd nel film Frida 2002

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